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Arriva a Catania "Rebus in fabula", personale di Michelangelo jr Gandini

Venerdì 27 Aprile il salone di Viale Africa 166 D ospiterà “Rebus in fabula”, personale di Michelangelo Jr Gandini. La mostra sarà inaugurata con una performance dello stesso Gandini, insieme con Toni Pellegrino, che vedrà la partecipazione dell’attrice Nadia Spicuglia Franceschi.

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di CataniaToday

Nuovo appuntamento d’arte da Toni Pellegrino, che si conferma sempre più un atelier di bellezza e di stimoli culturali per la città di Catania. Venerdì 27 Aprile il salone di Viale Africa 166 D ospiterà “Rebus in fabula”, personale di Michelangelo Jr Gandini. La mostra sarà inaugurata con una performance dello stesso Gandini, insieme con Toni Pellegrino, che vedrà la partecipazione dell’attrice Nadia Spicuglia Franceschi. Ad accompagnare la performance, e la serata, in note sarà Francesco Samperi alla consolle. “Rebus in fabula” nasce dall’incontro tra Gandini e Pellegrino ed è il primo nucleo di un progetto artistico inedito che avrà ulteriori sviluppi nei prossimi mesi. C’è uno spazio bianco: il campo di battaglia sul quale Michelangelo – (Fluxer di seconda generazione) - deposita tracce, ricordi, indizi di un grande sogno a occhi aperti. Particolari trascurabili del quotidiano sfumano – sulle sue tele - dislocati con una logica enigmatica, come rebus giganti. Matita, biro e tempera formano la dualità dell’opera creando ambiguità. Una strada suburbana si snoda sulla tela, c’è la traccia di un bicchiere e il profilo di un’ombra inquieta. La casa, sempre presente e sempre assente, è l’evocazione di una domesticità inarrivabile. Una sedia. La noia. La lentezza del tempo uguale a se stesso è risucchiata dal biancore della tela. La quotidianità si trasfigura nella visionarietà dell’arte. Le opere aprono paesaggi mentali da scoprire lentamente. Per capirne il percorso ci si pone come davanti a una scacchiera. E comincia la partita. Eppure il gesto è veloce, illuminato da un lampo. È un gesto jazz che risente degli echi di musicisti, poeti, artisti, avventori e amici che Michelangelo ha amato e coltivato nel proprio fare. Il legame con la politica e l’economia allaccia l’intima visione di impalpabili presenze al contesto della cronaca contemporanea. Ma l’opera non è solo l’insieme delle tensioni che “accadono” nella tela. Quelle stesse tensioni si manifestano nella performance che ricrea, al contempo, magistralmente ambiti privati e scene della vita pubblica. Forza e presenza fermano l’azione nel momento del suo accadere. Metafore e allegorie s’impongono proprio sullo spazio bianco. E lo spazio bianco è l’immensa tela della vita. Scrive Jack Kerouac a proposito dell’eternità dorata: “Questo mondo è il film di ciò che ogni cosa è, è un unico film, fatto da cima a fondo della stessa materia, non appartiene a nessuno, ciò che ogni cosa è”. Pittore, scultore, autore, musicista e performer, Michelangelo Jr Gandini ha eletto come tema della propria indagine artistica tutto ciò che è legato alla sopravvivenza: la noia, l’economia, lo stato sociale. Ha esposto - e si è esibito - in teatri e gallerie in Italia e nel mondo. Tra gli altri, hanno scritto di lui: Achille Bonito Oliva, Philippe Daverio, Tommaso Trini, Alan Jones e Andrea G. Pinketts. La mostra sarà visitabile fino a venerdì 1 giugno negli orari di apertura del salone: da martedì a sabato, dalle 9 alle 19.

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