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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Borgo / Via Rosso di San Secondo

Delitto Falcidia: si esamina il dna del sangue ritrovato sulla vittima

Sono state richieste dall'accusa e dalla difesa le prove del Dna nucleare non solo sui capelli, ma anche sulle macchie di sangue trovate sulla camicia da notte e sulla vestaglia della vittima

Risvolto nel caso dell’assassinio della professoressa Antonella Falcidia uccisa il 4 dicembre del 1993 con ventinove coltellate nel suo appartamento di via Rosso di San Secondo a Catania. Sono state richieste dall’accusa e dalla difesa le prove del Dna nucleare non solo sui capelli, ma anche sulle macchie di sangue trovate sulla camicia da notte e sulla vestaglia della vittima.

Nel processo d’appello sono stati i difensori dell’unico imputato, il marito Vincenzo Morici, assolto in primo grado per non avere commesso il fatto, a chiedere ulteriori approfondimenti. Lo hanno fatto ampliando le richieste dell’accusa, sostenute dal sostituto procuratore generale Domenico Platania che ha chiesto alla corte la nomina di un consulente, il professore genetista Emiliano Giardina dell’università Tor Vergata di Roma al quale è stato affidato il compito di analizzare, tramite gli esami del dna nucleare, tre bulbi piliferi di capelli ritrovati tra le mani della professoressa morta.

Gli avvocati di Enzo Morici hanno nominato un perito di parte che affiancherà il consulente della Corte d’assise d’appello: è Paolo Garofano, figlio dell’ex colonnello dei Ris di Parma.
 

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