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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Arte e storia del giornalismo, la mostra "TIME will tell"

Alle origini del fact checking con le opere di Elizabeth Moran in esibizione fino al 15 gennaio 2020 alla galleria Massimo Ligreggi

Elizabeth Moran fa parte della “scuderia di artisti contemporanei” di Massimo Ligreggi, già presidente di Arte Giovane Sicilia e fondatore dell'omonima galleria d'arte in via Indaco a Catania. “Il lavoro della Moran deve essere studiato, non solo osservato, TIME will tell è un progetto in corso che prevede un'approfondita indagine dell'archivio aziendale del TIME – ha spiegato Ligreggi - una ricerca sulle origini dei primi verificatori professionali di fatti. Non a caso è proprio il giornale fondato nel 1923 da Briton Hadden e Henry Luce a essere il primo organo d'informazione ad aver sperimentato questo processo, il primo negli Stati Uniti a pubblicare le notizie solo dopo averle verificate. In questa mostra, la Moran considera il ruolo della mitologia dalla fondazione del giornalismo moderno alla distribuzione dei media di oggi. A quasi 100 anni dall'invenzione della verifica dei fatti, le notizie e le informazioni si sono trasformate da stampa a pixel. Circondando un angolo della galleria, come le pagine che escono da una macchina da stampa, ogni pubblicità del TIME è sospesa a partire dal 1923, il suo primo anno di pubblicazione".

Le stampe, disposte in ordine cronologico, sono costituite da scansioni digitali di microfilm di edizioni originali che recano i segni, le lacerazioni, i graffi e i pixel di ogni conversione e trasformazione dei supporti dell'ultimo secolo: dalla stampa offset al microfilm, dalla digitalizzazione alla stampa a getto d'inchiostro. “L'esibizione – conclude Massimo Ligreggi - è il risultato del lavoro di tante persone. A partire dall’allestitore e responsabile tecnico Fabrice Bernasconi Borzi, soprannominato dall’artista stessa “il perfezionista”, e dall'assistente di galleria Giulia Papa per la sua scrupolosità e precisione nel lavoro svolto. Il lavoro della Moran, dalla mediazione tecnologica alla mediazione linguistica, ci ricorda che la veridicità dei fatti non è semplicemente un processo di conferma dell'attendibilità di un'informazione. La verifica dei fatti è un'altra forma di creazione di miti”.

Elizabeth Moran classe 1984, originaria di Houston nel Texas vive ormai da anni a New York. L’opera di Elizabeth Moran è basata su progetti in cui esamina la dipendenza di credenze personali e sociali da una presunta oggettività. Moran ha ricevuto borse di studio dalla San Francisco Foundation e dalla Thierny Family Foundation. Tra le sue mostre personali citiamo le seguenti: SMU's Hawn Gallery, Dallas TX; Cuchifritos Gallery, New York, NY; Black Crown Gallery, Oakland, California; NYU's Gulf and Western Gallery, New York, NY. Le sue opere sono state presenti in mostre collettive presso la galleria Studio la Città, Verona, Italia; The Contemporary Jewish Museum, San Francisco, California; il Headlands Center for the Arts, Sausalito, California; il Wattis Institute of Contemporary Arts, San Francisco, California. Moran ha conseguito un MFA + MA in Visual & Critical Studies presso il California College of the Arts, ed un BFA presso la New York University's Tisch School of the Arts. Vive e lavora a Brooklyn, NY.

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