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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Avrebbe favorito la latitanza di un boss: confisca di beni per un imprenditore

Francesco Pasqua, imprenditore di Augusta, vicino al gruppo "Carateddu" del clan Cappello avrebbe fornito supporto logistico al latitante Orazio Privitera aiutandolo a sfuggire alla cattura

Beni  per 1 milione e 300 mila euro sono stati sequestrati dalla direzione investigativa antimafia di Catania all'imprenditore di Augusta Francesco Pasqua, 58 anni.

Nel febbraio del 2014  Francesco Pasqua era stato tratto in arresto, dal centro operativo Dia di Catania, nell’ambito dell’operazione “Prato Verde”, gravemente indiziato di far parte, insieme ad altri soggetti, dell’associazione mafiosa Cappello ed in particolare del  gruppo dei “Carateddu”, diretto da Orazio Privitera e Sebastiano Lo Giudice, finalizzata alla commissione di diversi reati contro il patrimonio. Successivamente scarcerato, il procedimento penale risulta ancora pendente per le citate imputazioni.  Francesco Pasqua è ritenuto, inoltre, responsabile di aver favorito la latitanza di Privitera, che si è sottratto, dall’ottobre 2009 al gennaio 2010, all’esecuzione del decreto di fermo emesso a suo carico nell’ambito dell’operazione di polizia denominata “Revenge”.

LE IMMAGINI DELL'OPERAZIONE DELLA DIA - VIDEO

 Nel corso delle indagini condotte per la ricerca del latitante è emersa la figura di Francesco Pasqua, fino a quel momento estraneo alle cronache giudiziarie, per aver fornito supporto logistico al fine di sfuggire alla cattura. Secondo quanto rilevato dal tribunale di Siracusa l’appartenenza di Pasqua nell’associazione mafiosa sarebbe riscontrabile da numerosi elementi sintomatici che consentirebbero di collocarne l’inserimento intorno agli anni 2006-2007. Il provvedimento del tribunale di Siracusa è stato emesso avvalendosi di una lunga e complessa serie di accertamenti patrimoniali, compendiati in una proposta di misura di prevenzione a firma del direttore della Dia, che era sfociata nel sequestro dei beni allo stesso riconducibili, eseguito nell’aprile 2015.

La ricostruzione del profilo criminale di Francesco Pasqua operata dalla Dia di Catania ed affiancata alla rilevante sproporzione tra redditi dichiarati, l’attività svolta e gli arricchimenti patrimoniali dell'imprenditore è stata positivamente valutata dal tribunale di Siracusa che ha, con l’atto ablativo in corso di esecuzione, disposto la confisca dei beni.

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