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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca San Cristoforo / Via Vela, 6

Blitz nei ristoranti catanesi: la replica del Ma-Anche cucina

Dalla nota del Ma: "Danneggiare l’immagine di un’azienda, il lavoro di dipendenti corretti e la bontà del prodotto servito attraverso una notizia parziale è semplice, ma umiliante per degli esperti che lavorano onestamente"

In merito alla notizia del blitz in alcuni pubblici esercizi di Catania, la direzione del ristorante MA-Anche cucina di via Vela 6, ha inviato una replica:

" Il Ma -Anche cucina ritiene doveroso dare chiarimenti in merito ai fatti, per la tutela dell’immagine del ristorante e della garanzia dei prodotti. Nei giorni 21 e 22 gennaio del corrente mese la Polizia Scientifica, l’ASP3 del distretto di Catania, l’Unità Operativa di Sanità Pubblica Veterinaria, l’Unità Operativa di Controllo e Vigilanza degli ambienti di lavoro, gli addetti dell’INAIL, dell’Ispettorato del lavoro, dei Vigili del fuoco e della Polizia Municipale Commerciale hanno effettuato un sopralluogo all’interno dei locali di ristorazione.

Dalle 23.30 alle 4.00 del mattino una folta squadra di controllori ha meticolosamente ispezionato gli ambienti di lavoro, i cibi, la cucina, il personale, i contratti, le condizioni igienico-sanitarie del ristorante, annotando scrupolosamente e consultando fatture, contratti e ricevute. Il responso ottenuto è così riassumibile: il personale è risultato assolutamente in regola e ciascun lavoratore ha un con-tratto a norma; gli ambienti di lavoro hanno perfette condizioni igienico-sanitarie, appaiono in ordine e ben tenuti, ecce-zion fatta per lo spogliatoio ad uso del personale che, secondo i parametri dettati dagli ispettori, appare sottodimensio-nato, ma sarebbe necessario tener conto del fatto che il ristorante non ha grandi dimensioni, contando un totale di 40 coperti e 6 lavoratori dipendenti, e che quindi gli ambienti sono proporzionati alla necessità reale dei clienti e dei dipendenti. Gli ispettori sottolineano inoltre la presenza di alcuni capi di vestiario non riposti all’interno degli ar-madietti, ma sulle ante. Appare chiaro il motivo: alle 23.30 alcuni dei dipendenti si preparavano già per la fine del turno di lavoro e sono stati trattenuti proprio dall’arrivo delle autorità competenti.

Il cibo è stato controllato scrupolosamente; tutti gli alimenti sono stati trovati regolarmente etichettati e posti sottovuoto per un’assoluta garanzia di freschezza e buona conservazione, la provenienza è stata certificata dalle fatture d’acquisto, la freschezza e lo stato di conservazione sono stati appurati ingrediente per ingrediente. Gli ingredienti surgelati riscon-trati dagli inquirenti consistevano in un kg di scampi e un kg di gamberi che il ristorante tiene come scorta in caso di necessità, dato che il pesce viene acquistato giornalmente e ha provenienza certa e certificata mediante regolare fattura. Il reato di frode, quindi, non sussiste perché non era presente nessuna pietanza preparata con gli alimenti in questione né in sala né in cucina; i frequentatori del locale sanno bene che ogni pietanza da loro richiesta viene illustrata con cura dal personale, sia nella preparazione che negli ingredienti e se, malauguratamente, fosse necessario servire un prodotto sur-gelato, i dipendenti sono tenuti, per la politica di trasparenza del ristorante, a chiarirlo prima di aver preso l’ordinazione al tavolo, non a caso il menù viene riscritto giornalmente. Si tiene a precisare, dunque, che non è stato richiesto il pagamento di nessun tipo di sanzione né è stato effettuato alcun tipo di sequestro.

Le perfette condizioni igienico-sanitarie degli ambienti di lavoro, i macchinari tenuti in modo appropriato e consono al mantenimento della pulizia delle singole parti, l’igiene della cucina e degli spazi aperti al pubblico sono stati appurati con cura dalle forze dell’ordine. A fronte dei necessari chiarimenti ai clienti del Ma-Anche cucina, la direzione del ri-storante si augura che la notizia data possa avere una diffusione più precisa e corretta, al fine di non creare disinforma-zione. Danneggiare l’immagine di un’azienda, il lavoro di dipendenti corretti e la bontà del prodotto servito attraverso una notizia parziale è semplice, ma umiliante per degli esperti che lavorano onestamente e hanno come mission un pro-dotto qualitativamente impeccabile e la customer satisfaction". 

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