Castello Ursino, recuperato progetto da 6 milioni di euro per il restauro
Potrebbe andare in gara d'appalto entro Dicembre. Nel 2007 era già stato presentato per la prima volta. "Quando sarà recuperato - spiega Licandro - il Castello Ursino diverrà il luogo principe dell'offerta e della produzione culturale catanese
Entro il 31 Dicembre potrebbe andare in gara d'appalto il progetto per una completa fruizione del Castello Ursino. I fondi recuperati, spiegano il sindaco Enzo Bianco e l'assessore Licandro, si aggirano sui 6 milioni di euro. Il progetto era già stato presentato per la prima volta nel 2007.
"Ritengo che sia di grande importanza – ha spiegato Bianco – aver recuperato questo progetto, che giaceva dimenticato dalla burocrazia e che invece riveste una notevole importanza per la nostra città. L’assessore Licandro ha lavorato di concerto con l’assessore regionale alle Infrastrutture Nino Bartolotta per recuperare i fondi e valutare il progetto, che prevede di mettere in completa sicurezza l’intera struttura con la realizzazione di una scala esterna per l’accesso al secondo piano e di realizzare una serie di servizi anche per il turismo".
"Quando sarà recuperato – ha spiegato Licandro – il Castello Ursino diverrà il luogo principe dell’offerta e della produzione culturale di Catania. Pensiamo a un percorso che parte idealmente dal monastero dei Benedettini e passa per il Teatro antico per raggiungere proprio il maniero federiciano, costituendo anche sotto il profilo urbanistico una sorta di ‘dorsale della cultura’ che sia sede permanente per spettacoli e manifestazioni culturali sul modello di Avignone che possano dare supporto al turismo. E, con questo spirito, nel castello nasceranno un book shop e una caffetteria".
Sono state inoltre presentate, nel corso dell'incontro tra giunta siciliana e del comune, tre opere di Antonino Gandolfo, parte di un lotto di 19 recentemente donato da un discendente del pittore alla città di Catania, e una tela di Giuseppe Sciuti, “L’ingresso a Sassari di Giovan Maria Angioy”, che fa parte delle otto opere restituite dalla Provincia regionale etnea al Museo civico proprio in questi giorni.