Cenere dell’Etna, danni per oltre dieci milioni di euro: allarme bilancio comuni
L'ultima eruzione lampo è stata più forte rispetto a quelle passate con colate che si sono dirette nella desertica Valle del Bove. Sull'autostrada A18 la "pioggia" di sabbia nera ha causato disagi alla circolazione
L’Etna continua ad eruttare e “regala” cenere ai comuni alle sue pendici. Dopo la dodicesima eruzione del 2013, iniziata sabato alle ore 17.15 e finita appena due ore dopo, comincia il bilancio dei danni procurati da cenere e lapilli lavici.
''Ogni eruzione costa al Comune 150 mila euro, in un mese abbiamo speso più di mezzo milione di euro. E purtroppo l'attività' dell'Etna non è più occasionale ma sistematica - afferma il sindaco di Santa Venerina, Enrico Pappalardo - I nostri bilanci sono a rischio. Serve un intervento urgente dai governi regionale e nazionale per fare fronte all'emergenza cenere lavica, con la dichiarazione dello stato di calamità naturale e lo stanziamento di fondi”.
I danni, secondo il primo cittadino etneo sono di oltre 10 milioni di euro. L’ultima eruzione lampo, registrata nel weekend, è stata più forte rispetto a quelle passate con colate che si sono dirette nella desertica Valle del Bove. Una fitta caduta di cenere vulcanica ha colpito i comuni della costa jonica etnea, da Giarre fino a Fiumefreddo. Sull’ autostrada A18 la "pioggia" di sabbia nera ha causato disagi alla circolazione, un tratto di autostrada Catania-Messina, zona di Giarre, è stata ricoperta da cenere lavica.
''Il governatore Crocetta – continua Pappalardo - ha fatto il primo passo con la delibera sullo stato di emergenza, ma adesso deve ricordarsi quello che dice sempre, di essere il sindaco dei sindaci e di attivarsi per i comuni colpiti dall'emergenza Etna e sollecitare il governo nazionale a intervenire''.