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Cronaca Caltagirone

“Chi l'ha visto” torna ad occuparsi del caso di Simona Floridia

Questa sera, "Chi l'ha visto" tornerà ad occuparsi del caso di Simona Floridia, la studentessa di Caltagirone scomparsa misteriosamente, a 17 anni, il 16 settembre del 1992

Questa sera, la trasmissione di Rai3 “Chi l'ha visto” tornerà ad occuparsi, con una complessa e minuziosa ricostruzione ciunematografica, del caso di Simona Floridia, la studentessa di Caltagirone scomparsa misteriosamente, a 17 anni, il 16 settembre del 1992. Un caso irrisolto, ma che si spera – questo l'auspicio espresso anche dal Comune di Caltagirone in una nota - possa riservare qualche positiva novità attraverso il contributo di chi, forse, quel giorno era in compagnia della ragazza, o sa comunque qualcosa, e non ha parlato sinora.

Cercando di ricostruire la scomparsa di Simona Floridia, studentessa del liceo classico di Caltagirone (CT), figlia di un funzionario di banca e di un'impiegata comunale, riprendiamo la vicenda in base a quanto illustrato sul sito della nota trasmissione. Simona quel giorno esce di casa verso le 18.30, dopo aver salutato affettuosamente sua madre, come non faceva da un po' di tempo. Poi come raccontano alcune sue amiche, Simona, fa una telefonata da una cabina, cercando di mettersi in contatto con Roberto, il suo ragazzo, che vive ad Acireale. Un suo amico dice di aver fatto un giro in vespa con Simona, forse per circa un'ora, e di averla poi lasciata al Red Bar. Verso le 21.20 la madre di Simona, la signora Luciana, va al centro di Caltagirone a cercare sua figlia ma non la trova. Gli amici dicono di averla vista fino a qualche attimo prima. Ma Simona è sparita nel nulla. Iniziano le ricerche a vasto raggio, nella speranza di trovare tracce della ragazza, ma senza alcun risultato.

Dopo due anni, alla segreteria telefonica di "Chi l'ha visto?" giunge una disperata richiesta di aiuto, con una voce che, però, sembra recitare. Infatti la madre di Simona dice di non riconoscere assolutamente la voce di sua figlia. Le ricerche proseguono. Due amiche di Simona, dopo qualche reticenza, testimoniano che la ragazza frequentava segretamente una certa Alessia, un transessuale originario di Caracas, cartomante e forse anche maga. La magistratura di Caltagirone in un primo momento ferma e denuncia Alessia, poi la rilascia. Ma alcuni elementi trovati tra le cose di Simona (un ritratto molto somigliante ad Alessia, una pozione "magica" fatta di sangue mestruale e Coca Cola, libri di magia), avevano alimentato nei genitori l'idea che proprio Alessia potesse rappresentare il collegamento di Simona con un mondo sommerso e pericoloso. Al processo svoltosi nel '96 per falsa testimonianza, Alessia, ha patteggiato ed è stata condannata a sei mesi.

Questo ha fatto ritenere che conoscesse effettivamente la ragazza scomparsa, accreditando l'idea che Simona frequentasse ambienti e persone all'insaputa della sua famiglia. Nel frattempo i genitori di Simona, hanno continuato a cercare seguendo ogni segnalazione, anche le più inverosimili, fino ad arrivare all'incontro con Giusy, un'ex insegnante elementare in pensione a casa della quale si riunisce una specie di setta "contro il maligno". In questo gruppo la madre di Simona, conosce un certo Giampiero, un uomo di circa 30 anni, che dichiara di essere uno dei tre Gesù reincarnati sulla terra. Giampiero rivela alla madre di Simona che sua figlia sta bene, di averla conosciuta e frequentata a Milano, dove la ragazza frequenterebbe un giro di "maghi" e non le sarebbe permesso di agire liberamente. Il 15 giugno del 1995, Giampiero, ed altri membri della setta, accompagnano la madre di Simona a Milano dicendole che avrebbe incontrato sua figlia. L'incontro purtroppo si rivela solo una farsa.

La madre di Simona, ha deciso di rendere pubblica questa incredibile storia nella speranza che, comunque, qualcuno di quell'ambiente possa parlare e fornire indicazioni che possano essere utili ad avere notizie di sua figlia.
 

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