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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Ognina

Controlli Covid-19, sigilli a una nota gastronomia di Ognina

Il questore ha ordinato la chiusura dell'esercizio commerciale che, nonostante i divieti imposti, continuava come se nulla fosse a vendere preparati di pesce e frutti di mare

Il questore di Catania Mario Della Cioppa, a seguito dell’esito dei controlli effettuati nei giorni scorsi dalla Squadra Amministrativa della Divisione di Polizia Amministrativa e Sociale, ha adottato un provvedimento di chiusura, per la durata di 7 giorni, nei confronti del titolare della gastronomia di pesce e frutti di mare situata nella zona del lungomare Ognina. Il negozio oggetto del provvedimento era stato trovato aperto dagli agenti di polizia  nonostante la vigenza dei decreti governativi che, per la nota emergenza sanitaria, ha disposto la sospensione assoluta dell’esercizio di determinate categorie merceologiche, tra cui proprio le gastronomie con vendita diretta al pubblico. I poliziotti hanno peraltro preso nota del fitto gruppo di persone in attesa davanti al negozio, senza che venisse adottata alcuna precauzione per evitare il possibile contagio. Un focolaio d’infezione estemporaneo ma micidiale, nel caso in cui il virus del Covid-19 si fosse insinuato nell’organismo di qualcuno dei clienti, trasformandoli, così, in involontari vettori della malattia.

La condotta dell’esercente che ha mantenuto aperto il negozio si inquadra nella fattispecie criminale individuata dall’art. 650 del codice penale, laddove l’imposizione di non aprire al pubblico è resa obbligatoria dalla necessità di combattere una pandemia e, in estrema sintesi, di evitare che altre persone si ammalino e che possano correre il rischio di morire. Il provvedimento adottato dal Questore, quindi, è volto a garantire la sicurezza e l’incolumità dei cittadini, persino di coloro che si sono incautamente (e illegalmente) presentati all’acquisto, pur consci del pericolo che stavano correndo essi stessi e tutti coloro che li circondano giornalmente, compresi i familiari. Oggi più che mai, appare evidente che la sfida e lo spregio alle leggi dello Stato rappresentano un pericolo per tutti, un danno anche – anzi, soprattutto – per chi si cimenta in queste insensate avventure che rischia la propria salute e quella dei propri cari per un piatto di cozze.

Replica del titolare

"Si precisa che nel controllo della questura di Catania mi veniva precisato che non potevo vendere cibi cotti da asporto ma potevo venderli solo come domicilio. Pertanto venivo diffidato a non proseguire con l’attività di gastronomia. Ciò non toglie che comunque potevo continuare la mia attività di vendita di pesce crudo. Pertanto il mio esercizio era pienamente legittimato a svolgere l’attività commerciale. Il 13.03.2020 la questura fa un controllo, trova il reparto gastronomia aperto e mi ammoniscono, di conseguenza chiudo il reparto gastronomia e vendo solo il pesce crudo come previsto dalla normativa. Il 20.03.2020, si presenta la Polizia e mi notifica la chiusura dell’esercizio per 7 giorni. Questo è quanto successo"

Aggiornamento del 23 marzo ore 8.50 // replica del titolare

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