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Cronaca

Coronavirus: i contagi arrivano a 1.647 (+92), in Sicilia ci sono più morti che guariti

Dall'inizio dei controlli, i tamponi effettuati sono stati 15.634. Di questi sono risultati positivi 1.647 (+92 rispetto a ieri), mentre, attualmente, sono ancora contagiate 1.492 persone (+84)

Sono 1.492 (+84) gli attuali positivi al coronavirus in Sicilia; i ricoverati sono 575 (+16) e 81 i morti (+5). Segno meno nella terapia intensiva, con 72 ricoveri (-3). Lo afferma la regione Siciliana nel suo aggiornamento quotidiano. I guariti sono 74(+3). Dall'inizio dei controlli i tamponi effettuati sono stati 15.634. Di questi sono risultati positivi 1.647 (+92 rispetto a ieri); 917 persone (+68) sono in isolamento domiciliare.

I numeri nella provincia etnea

Caso reagenti

Sulla mancanza di reagenti nei laboratori siciiani è intervenuto nuovamente l’assessore alla salute Ruggero Razza, che ha chiarito come la mancanza di reagenti non necessariamente comporta un ritardo negli esiti delle analisi. Secondo Razza un possibile ritardo non comporta la mancata diagnosi ma al massimo prolunga la quarantena necessaria e richiesta prima di iniziare le cure

Aumentano pazienti che escono dalla Rianimazione

La buona notizia è che "nell'ultima settimana la rete delle Terapie intensive (Rianimazioni) attivate in Sicilia, per il trattamento dei pazienti affetti da Covid-19 che sono andati incontro a grave insufficienza respiratoria e ventilazione controllata con intubazione, registra il recupero della funzione ventilatoria autonoma in una percentuale che oscilla dal 20 al 40 per cento dei pazienti ammessi. Si tratta di una percentuale variabile  in rapporto alla severità del quadro di esordio e alla 'fragilità' dei pazienti (età avanzata, patologie concomitanti)". Lo fa sapere il Comitato tecnico scientifico istituto dalla Regione Siciliana per l'emergenza Coronavirus.

"Tale dato - sottolineano gli esperti - fa ben sperare perché è in linea con i migliori dati nazionali di recupero di tali gravissime forme di insufficienza respiratoria e conferma che un trattamento nei tempi giusti e con risorse disponibili, che in queste ore si sta registrando grazie al contenimento e all’isolamento messo in atto sul territorio regionale, può permettere risultati in termini di salute pubblica altrimenti non raggiungibili". Il Comitato specifica inoltre che "i pazienti dimessi dalle terapie intensive, ovviamente,.non rientrano ancora nel novero dei guariti, ma le loro condizioni di salute, seppur ancora precarie, fanno ben sperare. Il contenimento della pandemia  e lo “stare a casa” stanno permettendo una adeguata e corretta assistenza nelle nostre Terapie intensive, ma invitiamo tutti a non abbassare la guardia e continuare a rispettare le regole".

Come leggere i numeri

I numeri vanno letti e interpretati, se si vuole davvero capire come evolve, in positivo o in negativo, un'epidemia. E si rischia di incorrere in particolare in un equivoco, che va spiegato. Quali sono i numeri che vanno analizzati per capire "come sta andando"? Sono prevalentemente due: i decessi, che sono il dato purtroppo più attuale e più correlabile quindi all'andamento della curva epidemica giorno dopo giorno. E poi il numero di casi totali, perché come detto è solo quello che dà conto di aumenti o diminuzioni nei contagi.

Ovviamente è molto importante per tutti anche il numero dei guariti, ma è un dato clinico, non epidemiologico: se ad esempio domani ci fossero 300 nuovi casi e guarissero tutti all'istante, facendo un'ipotesi estrema, pur essendo una splendida notizia non cambierebbe nulla sul piano della curva epidemiologica, che risulterebbe in salita di 300 casi.

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