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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Corruzione, processo Pubbliservizi: slitta l'udienza preliminare

E' stata rinviata al 22 gennaio l'udienza preliminare per la richiesta di rinvio a giudizio scaturita dall'inchiesta della guardia di finanza, denominata "Cerchio Magico" sulla gestione della partecipata

E' stata rinviata al 22 gennaio l'udienza preliminare, davanti al Gup Simona Ragazzi, per la richiesta di rinvio a giudizio scaturita dall'inchiesta del nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza, denominata "Cerchio Magico" sulla gestione della Pubbliservizi. Imputati sono l'ex presidente, Adolfo Maria Messina, di 61 anni, e un consulente della partecipata pubblica, Alfio Massimo Trombetta, di 52 anni, entrambi ritenuti i promotori e gli organizzatori della presunta truffa. Raffaello Giovanni Pedi, di 43 anni, responsabile della manutenzione edilizia e componente di alcune commissioni di gare d'appalto che la Procura ritiene pilotate; Rosario Simone Graziano Reitano, di 36 anni, imprenditore; Alfio Giuffrida, 59 anni, amministratore di una ditta per la "costruzioni di edifici".

Tra gli indagati anche Salvatore Branchina, 58 anni, Responsabile unico dei procedimenti (Rup) della Pubbliservizi Spa, che ha collaborato alle indagini. Archiviata la posizione dell'imprenditore Santo Nicotra, di 44 anni. Le indagini, svoltesi tra settembre e dicembre dell'anno scorso, fondatasi su accertamenti bancari, perquisizioni, analisi documentali e intercettazioni telefoniche nonché dichiarazioni di dipendenti della Pubbliservizi ed imprenditori affidatari di lavori, hanno messo in luce quello che la guardia di finanza definisce "un collaudato sistema corruttivo orchestrato dall'ex Presidente della Pubbliservizi, Messina ,e dal suo stretto collaboratore Trombetta che, avvalendosi del contributo determinante di Pedi, indirizzavano l'affidamento di lavori e servizi a imprese 'corrotte' traendone svariate utilità".

L'aggiudicazione degli appalti, sostiene la Procura di Catania, è "avvenuta in violazione della normativa di evidenza pubblica rappresentata dal Codice degli Appalti". L'inchiesta è stata coordinata dal procuratore Carmelo Zuccaro e dai sostituti Fabio Regolo e Fabio Saponara.

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