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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Scontri durante il corteo contro Renzi: denunciati 39 manifestanti

Lo scorso 11 settembre alcuni partecipanti alla protesta hanno provato a sfondare il cordone della polizia per entrare alla villa Bellini dove si stava svolgendo il dibattito finale della Festa dell'Unità con l'ex premier

La polizia di Catania, con l'aiuto della Digos, a seguito di una lunga attività investigativa ha individuato e denunciato 39 manifestanti che, nel corso del corteo anti-Renzi svoltosi lo scorso 11 settembre in occasione della festa dell'Unità, hanno generato scontri nel corso della protesta partita da piazza Iolanda e terminata davanti alla villa Bellini.

Nell’occasione era stato utilizzato anche uno striscione di circa sei metri, rinforzato internamente con una struttura di plastica rigida e rete metallica, sorretto con maniglie realizzate con cinghie del tipo usato per le tapparelle avvolgibili, usato sia come grande scudo per proteggersi, che come riparo per sfondare il cordone della polizia, dopo essere stato opportunamente piegato a forma di cuneo. Ciò a riprova di come le azioni violente fossero state preordinate e pianificate sin dall’inizio.

MANIFESTANTI INCAPPUCCIATI E LANCIO DI FUMOGENI - IL VIDEO DELLA POLIZIA

L’ azione di contenimento del reparto mobile ha comunque consentito di respingere i facinorosi che, nella circostanza, hanno colpito gli agenti con aste di legno e tubi rigidi, lanciando contestualmente oggetti contundenti e artifici pirotecnici, tra cui una bomba carta e bottiglie di vetro.

RENZI IN CITTA': SCONTRI TRA MANIFESTANTI E POLIZIA

Grazie alle indagini e all'abbondante materiale video la polizia etnea ha potuto denunciare 11 militanti del locale sodalizio antagonista “Aleph”, 4 aderenti al collettivo catanese “Liberi Pensieri Studenteschi”, 5 ultras del Catania Calcio (quale massa di manovra utilizzata oramai anche negli scontri di piazza), 13 antagonisti dei centri sociali “Anomalia” ed “ExKarcere” di Palermo, 2 militanti del centro sociale “Rialzo” di Cosenza, 2 aderenti al centro sociale “Insurgencia” di Napoli , un antagonista del “Collettivo Universitario Autonomo” di Bologna e un militante del collettivo “Marzolo Occupata” di Padova (riconducibile al c.p.o. “Gramigna”).

L’individuazione dei soggetti provenienti da altre città è stata possibile anche grazie al supporto fornito alla Digos di Catania dagli stessi Uffici di altri territori. Dalle indagini, è inoltre emerso chiaramente come le condotte criminose perpetrate siano inquadrabili nello stesso disegno criminoso, premeditato e programmato, tra l’altro in ogni dettaglio, con una precisa e capillare ripartizione dei compiti, anche nella fase della “ritirata”.

E’ stata anche riscontrata la riconducibilità dell’organizzazione delle azioni violente ai militanti del collettivo anarco-antagonista catanese “Aleph” i quali hanno contato sul supporto operativo soprattutto di manifestanti palermitani, di antagonisti provenienti da altri contesti territoriali e di un gruppetto di supporter catanesi, tutti uniti fra loro con l' obiettivo di sfondare il cordone delle forze dell’ordine ed entrare all’interno di villa Bellini dove stava terminando il dibattito conclusivo della festa del Partito Democratico, alla presenza dell’ex Presidente del Consiglio Matteo Renzi.

Nei confronti della quasi totalità degli indagati, sono stati contestati i reati di resistenza a pubblico ufficiale aggravata (perché il fatto era stato commesso unitamente a persone minorenni, da più di 5 persone riunite, mediante l’uso di armi ed il lancio di corpi contundenti e di altri oggetti atti ad offendere) e di lesioni aggravate (perché commesse con premeditazione ed al fine di eseguire un altro reato e contro un pubblico ufficiale nell’atto dell’adempimento del proprio servizio).

Tenuto conto della gravità dei reati commessi e che la maggior parte dei responsabili, dopo i summenzionati fatti delittuosi, ha perseverato nelle condotte antigiuridiche e violente (per le quali i responsabili sono stati ulteriormente deferiti alle relative AA.GG. di competenza), sono stati, inoltre, adottati dalla Divisione Anticrimine della Questura di Catania 11 avvisi orali, emessi nei confronti di 8 principali leader dei sodalizi antagonisti etnei quali “Aleph” e uno di “Liberi Pensieri Studenteschi” ì e nei confronti di 2 supporter appartenenti alle frange più oltranziste del contesto ultras del Catania Calcio (vicini ai predetti sodalizi estremisti); sono stati anche adottati 17 “Divieti di ritorno a Catania per la durata di un anno”, nei confronti di militanti antagonisti di altri contesti territoriali, di cui 12 dei centri sociali “ExKarcere” ed “Anomalia” di Palermo, due del centro sociale “Rialzo” di Cosenza, 1 del collettivo “Marzolo Occupata” di Padova (riconducibile al c.p.o. “Gramigna”), uno del centro sociale “Insurgencia” di Napoli e 1 del “Collettivo Universitario Autonomo” di Bologna.

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