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Cronaca

Muore bimba di 11 mesi al Garibaldi, indagati 17 medici

Sono 17 i medici indagati per la morte della piccola Clohé Anna Guglielmino, la bimba di 11 mesi deceduta il 17 luglio scorso all'ospedale Garibaldi Nesima di Catania. Il direttore Giorgio Santonocito si affida alle indagini, ma parla di "aver sofferto molto" per la bimba

Sono 17 i medici indagati per la morte della piccola Clohé Anna Guglielmino, la bimba di 11 mesi deceduta il 17 luglio scorso all'ospedale Garibaldi Nesima di Catania, dopo una diagnosi di invaginazione e quattro mesi di coma. Nella richiesta di incidente probatorio, inviato dal pubblico ministero al giudice per le indagini preliminari di Catania, oltre ad essere indicati i nomi dei sanitari che, secondo l'accusa, avrebbero avuto un ruolo nella vicenda che ha portato alla morte della bambina, il magistrato inquirente chiede con urgenza lo svolgimento dell'autopsia e l'analisi di tutta la documentazione clinica e degli atti di indagine. Elementi importanti che serviranno al pm per capire se richiedere o meno, il rinvio a giudizio, per gli indagati che - stando alla denuncia della famiglia - non avrebbero prestato le cure necessarie per evitare il peggio.

In particolare si dovranno accertare causa, epoca e mezzi del decesso nonché l'esistenza di responsabilità professionali in capo ai sanitari che avevano in cura la paziente. Se esistono ipotesi di colpa professionale o violazioni delle comuni norme di diligenza, prudenza e perizia. In questo caso, inoltre, si dovrà approfondire quali sarebbero potute essere le condotte che i medici avrebbero potuto o dovuto adottare e se queste ultime avrebbero potuto provocare un miglioramento nelle condizioni di salute della bimba. Infine, viene chiesto di chiarire se all'epoca dei fatti vi fossero delle linee guida pertinenti per la cura della patologia e il trattamento, e se siano state effettivamente rispettate dal personale. 

Le prime indagini, come spiega l'avvocato Giuseppe Incardona che rappresenta i genitori di Clohé, nasce il 13 marzo scorso quando la famiglia si rivolge ai Nas dei carabinieri, denunciando "ignoti" per il reato di "lesioni".  "Dopo che la madre e il padre si rendono conto che non sono state fatte le cure più importanti per l'urgenza - spiega Incardona - parte un'indagine più approfondita. Chiaramente il giorno del decesso abbiamo avanzato richiesta di modifica del capo d'imputazione in omicidio colposo, e nel frattempo i medici da indagare sono stati individuati". Secondo il legale però sul registro degli indagati, attualmente, non ci sarebbero tutti i responsabili. "Secondo noi la lista non è completa - aggiunge il legale - ma ci auguriamo che le cose vengano gestite con la massima attenzione, perché riteniamo che ci siano responsabilità che non sono state individuate". In sostanza la tesi della famiglia, è quella di non essere "in presenza di un evento inevitabile, ma di un disservizio che poteva essere evitato con la dovuta attenzione", conclude Incardona. 

La situazione è "molto delicata, c'è un'indagine in corso" ha dichiarato il direttore generale del Garibaldi Giorgio Santonocito, "ci sono fatti che si devono ancora chiarire - ha aggiunto - ma non posso nascondere che abbiamo tutti sofferto molto da un punto di vista emotivo per il decesso della bimba".

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