Depistaggio Borsellino: indagato il procuratore aggiunto di Catania Carmelo Petralia
Il magistrato, con la collega Annamaria Palma, si era occupato delle indagini sulla strage di via D'Amelio, ed è accusato del reato di calunnia aggravata dall'avere favorito Cosa Nostra
La procura di Messina ha iscritto nel registro degli indagati l'attuale procuratore aggiunto di Catania Carmelo Petralia e l'avvocato generale dello Stato a Palermo Annamaria Palma. Entrambi hanno fatto parte del pool di magistrati che ha indagato, sin dalle prime battute, sulla strage di via D'Amelio del 19 luglio 1992 che è costata la vita al giudice Paolo Borsellino e agli uomini della scorta.
Nel mirino della procura peloritana vi sono i depistaggi e le false ricostruzioni della strage che avevano portato ad avvolarare le dichiarazioni del "falso" pentito Vincenzo Scarantino. A Petralia e Palma viene contestato il reato di calunnia aggravata dall'avere favorito Cosa Nostra.
A entrambi i magistrati ieri è stato notificato l'avviso di accertamenti tecnici irripetibili. Si tratta dell'ascolto e analisi di alcune cassette contenenti delle dichiarazioni di Vincenzo Scarantino mentre si trovava sotto protezione. Secondo le accuse Scarintino sarebbe stato costretto, anche con la violenza, a mentire e a fornire una ricostruzione della strage "di comodo".
Un vero e proprio depistaggio su cui i pm di Caltanissetta hanno indagato e poi incriminato tre poliziotti del pool che indagò sulla strage (Mario Bo, Michele Ribaudo e Fabrizio Mattei). Nella sentenza si denunciavano anche gravi omissioni relative al coordinamento dell'indagine, costata la condanna all'ergastolo di otto innocenti. Da qui le approfondite indagini della procura peloritana.