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Cronaca

Femminicidio, parla il coordinamento femminile della Cgil Catania

"Anche Catania attende risposte dal governo nazionale sul fronte della prevenzione" afferma il gruppo di donne catanesi dopo il femminicidio della giovane romana

Dopo il caso della giovane romana barbaramente uccisa dall'ex fidanzato prende la parola il coordinamento donne della Cgil di Catania che in una nota scrive " Anche la città di Catania attende risposte dal governo nazionale sul fronte della prevenzione del femminicidio. In Italia le leggi sulla violenza contro le donne sono in linea con gli standard europei, ma le tutele effettive no. Tanto da spingere l’Onu, nelle osservazioni formulate nel quarto rapporto periodico pubblicato nei giorni scorsi, a lanciare un monito al nostro Paese al fine di assicurare effettiva tutela alle donne". 

L'ultimo episodio di femminicidio a Catania risale allo scorso 3 febbraio quando una madre di tre figli fu strangolata in casa propria dall'ex convivente, a Misterbianco. Oggi dopo il caso di Sara Dipretantonio le donne del sindacato etneo ribadiscono " come questo governo nazionale in materia di politiche di genere e di educazione civica sembra avere il peso specifico della carta velina, eticamente impercettibile - scrivono nella nota la responsabile Angela Battista,la segretaria confederale Margherita Patti e il segretario generale della Camera del lavoro, Giacomo Rota - .  E infine, al neo ministro per le pari opportunità Maria Elena Boschi chiediamo che fine hanno fatto i fondi per i centri anti-violenza. Solo in dieci amministrazioni comunali di questo paese è possibile consultare la lista delle strutture beneficiarie di fondi. Ne risulta un quadro parziale e disomogeneo, da cui trarre lezioni per i futuri stanziamenti. Catania aspetta una risposta su questo fronte".  

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