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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Fiumefreddo di Sicilia

Fiumefreddo: sequestrata la ex cartiera Keyes per rifiuti tossici e nocivi

L'opificio di Marina di Cottone, abbandonato per anni, è stato sottoposto a sequestro dalle Fiamme Gialle di Riposto, per la presenza di tonnellate di Eternit giacente sul terreno

La Compagnia di Riposto ha, nei giorni scorsi, sottoposto a sequestro l’ex cartiera Keyes, ricadente nel territorio di Fiumefreddo di Sicilia, a pochi metri dal litorale di Marina di Cottone.

L’ ex cartiera Keyes ha iniziato a produrre nello stabilimento industriale di Marina di Cottone, cartoni porta uova, sin dal 1963. Il sistema produttivo consisteva nell’importare resina e modificarla fino ad estrarre un componente che serviva, così a formare la carta  esportata poi in tutto il mondo. La struttura della Keyes è formata da capannoni di grandezza media la cui  copertura è  interamente assicurata  dall’ Eternit, materiale protettivo composto da malta  e fibre di amianto. Nel 2002, la Keyes dopo la dichiarazione di fallimento,  ha  cessato la produzione  e il tribunale di Catania ha posto lo stabilimento sotto curatela fallimentare.

L’opificio di Marina di Cottone,  abbandonato per anni,  è stato sottoposto, nell’agosto del 2009  a sequestro, dalle Fiamme Gialle di Riposto, poiché, la struttura,  tenuto conto della presenza di centinaia di tonnellate di Eternit giacente sul terreno,  risultava particolarmente pericolosa per la salute pubblica. In quella occasione, il sequestro si rese necessario poiché  parte dell’area dello stabilimento era stata  abusivamente utilizzata come  parcheggio per i numerosi bagnanti del litorale.

A distanza di tre anni, dopo la restituzione dell’area al curatore Fallimentare, la situazione non è mutata e pertanto, le Fiamme Gialle dopo un attento monitoraggio dei luoghi, hanno ritenuto opportuno riferire all’Autorità Giudiziaria sullo stato di degrado in cui versa lo stabilimento, non essendo stata ancora eseguita alcuna bonifica.

Alla luce della segnalazione, giorni addietro, la Procura della Repubblica ordinava alla Guardia di Finanza una ispezione dei luoghi, con l’ausilio di personale tecnico della Azienda sanitaria provinciale di Catania .

L’ispezione ha confermato quanto anticipato dalle Fiamme Gialle. I militari che hanno eseguito il sopralluogo, congiuntamente a diversi tecnici dell’ASP di Catania, hanno, infatti, riscontrato un ulteriore accumulo di materiali, soprattutto pericolosi, tra cui  le coperture in eternit di alcuni capannoni, frantumatesi nella caduta, risultando ancora più nocive per la salute. E’ stata, altresì, rilevata la presenza di grandi quantità di amianto  in matrice  friabile  nei locali dello stabilimento,  già adibiti a centrale termica, oltre che sparso per tutta l’area.

In uno dei  capannoni ispezionati  è stata, altresì, riscontrata la presenza di 3 grossi silos contenenti  sostanze chimiche,  già utilizzate nella lavorazione dell’opificio, non ancora identificate. Nel medesimo capannone, con stupore dei militari, sono stati scoperti, decine di grandi fusti in ferro e grandi contenitori in plastica,  contenenti sostanze chimiche di cui non si conosce la provenienza e che vanno  necessariamente identificate.

Lo stato di abbandono, di degrado, la considerevole quantità  di  eternit e di amianto allo stato friabile, nonché, la presenza di altri pericolosi rifiuti non meglio identificati, ha permesso  agli investigatori della Guardia di Finanza, supportati dai tecnici dell’ASP, di segnalare ancora una volta la pericolosità, ai fini della salute pubblica, dell’intera area. L’area, che si estende per circa 5 ettari  al cui interno, è stato stimato, giacciono circa 500 tonnellate di amianto, è stata, pertanto, sottoposta a sequestro e messa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

Diversi ex operai della ex Siace e della ex Keyes risultano deceduti a causa di tumori polmonari; difficile ancora riuscire a collegare queste morti all’amianto, presente, in quantità inusitate, nei due ex stabilimenti. E’certo, comunque, che diversi ex operai della Keyes hanno già ottenuto dall’INPS il riconoscimento, per causa di servizio, di malattie gravissime causate dall’inalazione delle fibre di amianto.
 

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