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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Inchiesta Iblis: è polemica su reintegro del consigliere Sangiorgi

Giuseppe Castiglione dice "No" all'accoglimento dell'istanza di reintegrazione avanzata dal consigliere provinciale Antonino Sangiorgi, finito in manette nell'ambito dell' inchiesta "Iblis". Sangiorgi risponde

Il presidente della Provincia Regionale di Catania, Giuseppe Castiglione, tramite una lettera inviata al presidente del Consiglio provinciale, qualche giorno fa, ha detto "No" all'accoglimento dell'istanza di reintegrazione avanzata dal consigliere provinciale Antonino Sangiorgi, finito in manette nell'ambito dell' inchiesta "Iblis".

"Chiedo al sig. Presidente del Consiglio di rendere manifesta la volontà di questa Amministrazione contraria all'accoglimento dell'istanza del consigliere Sangiorgi. Ciò tra l'altro consentirà allo stesso di poter dimostrare con più serenità la propria estraneità ai fatti contestati''. Lo scrive il Presidente della Provincia Regionale di Catania nella lettera inviata al presidente del Consiglio provinciale Giovanni Leonardi in merito alla richiesta di reintegro presentata dal legale del consigliere dell'Udc Antonino Sangiorgi. ''Ritengo - scrive Castiglione- che il voto sulla delibera che gli Uffici sottopongono al Consiglio sia una occasione fondamentale per evitare che una Ente, una delle articolazioni della Repubblica, non dimentichiamolo, possa anche soltanto essere sfiorato dal sospetto di continuità con aree grigie della società ed, ancora, perchè la Politica possa riavviare quel percorso di riconquista delle fiducia e della credibilita' da parte dei cittadini''.

Ieri, lo stesso Sangiorgi è intervenuto con una nota: " In merito alla presa di posizione del Presidente della Provincia, osservo innanzitutto, con stupore ed amarezza, la illegittima ingerenza dello stesso in un atto che è di esclusiva competenza del Consiglio provinciale...Del resto, ritengo che il presidente Castiglione, abbia perso una buona occasione per tacere o per esprimermi solidarietà quale ex imputato e detenuto: se mal non ricordo, ma accetto smentite, colui che oggi veste i panni del moralista, allorquando sedeva a Palazzo dei Normanni e subiva l'arresto nell'ambito di una grave inchiesta  per appalti truccati e contiguità mafiose, non pensò minimamente di dimettersi dalla carica di deputato regionale in attesa del giudizio, nonostante le gravissime accuse".

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