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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Giarre

Inchiesta Pta di Giarre: quattro rinvii a giudizio per truffa e abuso d'ufficio

A marzo processo per il ginecolo Fidelbo, marito di Anna Finocchiaro, per il manager dell'Asp etnea Antonio Scavone, per l'ex direttore amministrativo dell'Asp Giuseppe Calaciura e per il direttore amministrativo dell'Asp Giovanni Puglisi

Quattro rinvii a giudizio per truffa aggravata e abuso d'ufficio nell'ambito del finanziamento al Pta di Giarre, il Presidio territoriale di assistenza inaugurato a Giarre nel novembre 2010. A marzo, quindi, processo per il ginecolo Melchiorre Fidelbo, marito del presidente dei senatori del Pd Anna Finocchiaro, per il manager dell’Asp etnea Antonio Scavone, l’ex direttore amministrativo dell’Azienda sanitaria provinciale di Catania Giuseppe Calaciura, e il direttore amministrativo dell’Asp Giovanni Puglisi. Non luogo a procedere invece per la responsabile del procedimento, Elisabetta Caponetto. I quattro devono rispondere di abuso d’ufficio e di truffa.

Secondo l'accusa, la procedura amministrativa per l'affidamento senza gara dell'appalto del servizio di inoformatizzazione del Pta assegnato alla Solsamb srl, la società guidata da Melchiorre Fidelbo, sarebbe illegittima.

Al centro la stipula della delibera 1719 del 30 luglio del 2010 che autorizzava l’Asp di Catania a stipulare una convenzione con la Solsamb per il Pta di Giarre che, secondo l’accusa, sarebbe stata redatta “senza previo espletamento di una procedura ad evidenza pubblica e comunque in violazione del divieto di affidare incarichi di consulenza esterna”, come prevede la normativa regionale.

L’atto, sostiene la Procura, ”avrebbe procurato un ingiusto vantaggio patrimoniale alle Solsamb, consistito nell’affidamento diretto alla società di una prima anticipazione di 175mila euro”, somma “proveniente dalla quota del co-finanziamento Stato-Regione” previsto dalla Finanziaria del 2007. Per la Procura di Catania, Fidelbo, da amministratore unico della Solsamb, concorreva in qualità di ”determinatore” o comunque di “istigatore della condotta del Calaciura e del Puglisi, predisponendo l’atto di convenzione allegato alla delibera e proponendo la stipula all’Asp di Catania”.

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