Istituto di incremento ippico, dipendenti senza stipendio e cavalli senza mangime
A margine del meeting del Megafono, l’assessore regionale all'Agricoltura Dario Cartabellotta ha incontrato una delegazione dei lavoratori annunciando un positivo cambio di rotta entro dicembre
Da luglio sono senza stipendio e la loro unica certezza è che fino ad ottobre non riceveranno un euro. Sono i lavoratori dell’Istituto di incremento ippico di Catania, per il quale la Regione ha disposto la chiusura in previsione dell’accorpamento con l’Istituto zootecnico di Palermo.
I 40 dipendenti attendono la ricollocazione in altra sede, ma nel frattempo è arrivato un taglio in bilancio del 50% e per il 2014-2015 l’impegno di spesa sembra essere pari a zero.
"Siamo dei vincitori di concorso ed inquadrati con la qualifica di istruttori direttivi, – commenta Salvatore Sodano, rappresentante sindacale del Siad -non riusciamo a capire come mai la Regione abbia bisogno di un consulente per pagare i nostri stipendi. In un contesto di riduzione della spesa, questo a mio avviso è uno spreco paradossale".
I dipendenti in stand-by aspettano di essere destinati ad altro incarico."Noi non prendiamo lo stipendio da mesi, ma anche i 65 cavalli dell’istituto non se la passano bene. Sono senza più mangime da circa un anno, -spiega Vincenzo Caruso, in servizio presso la sede catanese dell’ente- mangiano solo fieno. Continuiamo ad andare a lavoro regolarmente, coscienti del fatto che non possiamo fare l’impossibile. Tutti noi abbiamo mutui e scadenze: chiediamo semplicemente che la nostra situazione sia regolarizzata al più presto".
Ieri sera, a margine del meeting del Megafono, l’assessore regionale all'Agricoltura Dario Cartabellotta ha incontrato una delegazione dei lavoratori annunciando un positivo cambio di rotta entro dicembre.