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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

"La Linea della vita": quando il teatro è riflessione

. Si svolgerà il 19 e il 20 gennaio 2019, presso il Teatro Grotta Smeralda (Via Antonello da Messina, 11, Aci Castello CT; doppio spettacolo 17.00/20.45) lo spettacolo teatrale “La linea della vita”

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di CataniaToday

 Lo spettacolo “La linea della vita” nasce da una coraggiosa sfida che la Scuola Atmanlab di Recitazione e Actor Counselor Olistico, diretta da Gabriella Saitta ha voluto lanciare al regista Riccardo Manaò e a tutti i suoi allievi. Un laboratorio teatrale della durata di quattro mesi per creare uno spettacolo, partendo solo da un foglio bianco e dalla data di presentazione; un viaggio nell’arte scenica che ricorda quelli che nel passato si facevano per creare opere teatrali ormai immortali. Si svolgerà il 19 e il 20 gennaio 2019, presso il Teatro Grotta Smeralda (Via Antonello da Messina, 11, Aci Castello CT; doppio spettacolo 17.00/20.45) lo spettacolo teatrale “La linea della vita”, scritto e diretto da Riccardo Manaò, prodotto dall’associazione Artefusa con la direzione artistica di Gabriella Saitta e interpretato dagli allievi della scuola Atmanlab. Lo spettacolo, con il patrocinio della Regione siciliana e dell’Ordine Regionale degli Psicologi e prodotto in collaborazione con Atman Creative Lab, ha la peculiarità d'essere un esperimento di abbandono e creatività, dove ciascun allievo della scuola di recitazione Atman si fa “linea” da percorrere e raccontare. “La linea della vita” è composto da alcuni episodi portanti e da una serie di storie minori che interagiscono con le storie principali dando vita a un variegato contesto umano e poetico. I temi portanti del testo sono ispirati dalla realtà del nostro vivere quotidiano. Trattate con poetico realismo le vicende dello spettacolo, pur intrattenendo, non mancano l’obiettivo di rappresentare attuali problematiche esistenziali. Argomenti come l’aborto, il bullismo e la violenza sessuale, la potenziale insidia del web, la maternità, l’amore e l’interazione tra il maschile e il femminile, il bisogno di emancipazione psicologica e morale, vengono alla luce offrendosi al pubblico come spunti di riflessione.

“Ringrazio quelli che con grandissimo coraggio sono partiti – afferma la direttrice artistica Saitta - e hanno navigato con noi, chi ci ha supportato credendo nei valori della nostra scuola, chi ci ha sostenuto fidandosi a scatola chiusa, perché è grazie all’energia di tutti che oggi possiamo dire che la nostra nave è arrivata in porto”. Con successo? …Lo direte voi “I personaggi del nostro spettacolo – dichiara il regista Manaò – hanno in comune tra loro l’essere dei funamboli sulla linea della loro vite, bloccati dalla paura del vuoto sottostante che li paralizza nell’incertezza, e un nuovo slancio in avanti che potrebbe salvarli dalla caduta”.

“Affrontare tematiche come queste - afferma Fulvio Giardina, Presidente dell’Ordine Nazionale degli Psicologi - offre importanti punti di riflessione su episodi che, purtroppo, non sono poi così lontani dalla nostra realtà. Conoscere, ascoltare e comprendere è fondamentale per sperimentare relazioni interpersonali sane, che possano determinare una crescita armoniosa evitando situazioni di pericolo”. Durante l’evento sarà presentata l’Associazione giovanile che propone insieme ad Asa Onlus nuovi momenti di confronto e di scambio: “L’idea di creare questa associazione – afferma uno dei membri ed anche attore dello spettacolo, Cesare Paternò - nasce dalla volontà di farci portavoce delle problematiche, delle difficoltà dei ragazzi della nostra generazione. Il teatro diventa così un modo per avvicinarci ai nostri coetanei potenziandone la creatività e le abilità espressive”.

Per il presidente Asa Onlus, dott.ssa Maria Virgillito “questo spettacolo è l’inizio di un percorso volto ad approfondire i temi dell’adolescenza, con il supporto dell’Ordine degli Psicologi e in collaborazione con le scuole. L’idea è quella di concretizzare uno spettacolo itinerante così da avvicinarci ai ragazzi. Il teatro diventa efficace strumento di comprensione, di accesso al mondo emozionale ed interiore attraverso il quale rendere intellegibili fenomeni legati al disagio sociale e psicologico”.

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