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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Librino / Viale Moncada

Librino, il teatro Moncada: un sogno mai realizzato e devastato dall'incuria

Doveva essere uno dei fiori all'occhiello del quartiere. E' divenuto l'ennesimo monumento allo spreco

Il sipario non si è mai alzato e probabilmente mai si alzerà. Non ci sarà mai un pubblico che applaudirà gli attori in scena al teatro Moncada, nel cuore di Librino. L'abusata formula, purtroppo per Catania, di "ferita aperta" calza a pennello anche in questo caso.

Il teatro Moncada è soltanto uno - e per la gravità degli altri nemmeno il più importante - problemi del popoloso quartiere immaginato dall'architetto giapponese Kenzo Tange come una città satellite residenziale, immersa nel verde, e con diverse strutture pubbliche di pregio.

Tra queste vi era anche il teatro Moncada. I lavori vennero appaltati a metà degli anni '80 per circa 5 miliardi delle vecchie lire. Tra lavori a rilento e ritardi l'opera venna conclusa e inaugurata più volte negli anni 2000.

La politica, qui a Librino, ha tagliato tante volte il nastro di questo teatro che sorge accanto a un'altra "ferita aperta": il palazzo di cemento. Enzo Bianco, Umberto Scapagnini e poi l'ex ministro Rocco Buttiglione sono passati dal Moncada ma il teatro non ha mai visto luce.

Tra il 2003 e il 2005 il Comune di Catania, con il sindaco Scapagnini, aveva accesso dei mutui con le banche per recuperare la struttura per un importo complessivo di quasi 4,5 milioni. Ma, anche stavolta, nulla di fatto. Intanto il tempo, l'incuria e il vandalismo hanno continuato a erodere il teatro.

Nel 2007 sembrava che si potesse finalmente aprire ma mancavano le sedie per gli spettatori, circa 500. Nuovo stop e nuova chiusura. Adesso, dopo quasi 20 anni, del teatro Moncada non restano che le macerie.

Recentemente una carcassa di auto è stata data alle fiamme nella struttura. Le saracinesche sono tutte divelte, i calcinacci invadono il pavimento, il palco è stato letteralmente smantellato e rubato, a terra pezzi di scooter e motore, le botole sono tutte aperte, gli impianti elettrici scomparsi.

Sui muri segni di proiettili e graffiti testimoniano il passaggio, in tanti anni, di diverse generazioni di vandali. I residenti si lamentano: specie la sera e la notte il Moncada è terra di nessuno, tra tossici e spaccio. I randagi che "pascolano" liberamente nei dintorni ne hanno fatto un comodo rifugio.

Certamente quando il procuratore Carmelo Zuccaro, parlando di Librino, ha detto che "occorre avvertire un segno di vergogna" si riferiva anche a questo monumento allo spreco che è il teatro Moncada. Spreco di risorse pubbliche, spreco sotto il profilo culturale, spreco l'aspetto educativo per molti ragazzi di Librino che dovevano avere un teatro e invece hanno ereditato un rudere. Hanno ereditato fogne che ancora sversano in strada, opere incompiute, palazzoni preda dello spaccio e della criminalità.

A puntare nuovamente i fari sulla struttura sono i consiglieri del Movimento Cinque Stelle Francesco Valenti, della sesta circoscrizione, Graziano Bonaccorsi e Emanuele Nasca. Chiedono all'amministrazione almeno la messa in sicurezza del sito e una road map di interventi per tante altre strutture del quartiere.

"Il teatro Moncada sembra uno scenario post bellico e la situazione è disastrosa - hanno detto i consiglieri -. I soldi spesi sono andati in fumo, purtroppo. I problemi a Librino sono tanti: la rete fognaria, i rifiuti, le strutture come il campo San Teodoro, il PalaNitta o la masseria Bonajuto hanno bisogno di attenzioni e di essere riaperte altrimenti Librino rimarrà la capitale delle incompiute".

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