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Cronaca

Mafia, confisca di beni a Giuseppe Scinardo per oltre 200 milioni di euro

Il patrimonio confiscato, valutato nella misura di circa 200 milioni di euro, risulta costituito da numerose società e ditte individuali, da circa 230 beni immobili, tra cui vaste distese di terreno, appartamenti, ville e locali commerciali, aziende

E' in corso, da parte della Dia di Catania e Messina, l'esecuzione di una confisca definitiva dei beni nei confronti di Mario Giuseppe Scinardo, ritenuto uomo di fiducia del capo di Cosa Nostra mistrettese, Sebastiano Rampulla, morto nel 2010, fratello del piu' noto Pietro Rampulla, condannato per avere, quale artificiere, confezionato e fatto esplodere l'ordigno della strage di Capaci.

A seguito degli accertamenti eseguiti è stato confermato come nell'arco di circa 15 anni, un'anomala escalation patrimoniale ed imprenditoriale, ingiustificata dai redditi dichiarati da Scinardo e dal suo nucleo familiare.

L'uomo, da semplice allevatore di bestiame, è riuscito, per il periodo esaminato, ad accumulare un rilevante patrimonio immobiliare, imponendosi repentinamente, a livello imprenditoriale, nel settore del movimento terra, dell'edilizia e delle energie alternative.

Il patrimonio definitivamente confiscato, valutato in circa 200 milioni di euro, risulta costituito da: 11 imprese, comprensive dei patrimoni aziendali, operanti nel settore dell'edilizia, della produzione del calcestruzzo, dell'agriturismo e delle energie alternative; 229 immobili, dislocati nelle provincie di Catania, Siracusa ed Enna; 90 mezzi, tra camion, escavatori, trattori, mezzi agricoli ed autovetture di grossa cilindrata; 11 capannoni agricoli; 61 silos; svariati capi di bestiame; 60 rapporti finanziari.

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