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Cronaca

Mazzette all'Anas, le intercettazioni: "Dividiamoceli e ci leviamo il pensiero"

Le conversazioni captate dalle fiamme gialle documentano la consegna e la spartizione delle mazzette, il geometra Contino preferiva fare i "passaggi" in ufficio, ritenendolo più sicuro

L'indagine che ha portato a tempo record dietro le sbarre presunti corrotti e corruttori, ha origine dalla trasmissione di atti provenienti dalla procura di Catanzaro: l'ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari relativa all'operazione "Buche d'Oro" mette nero su bianco il sistema presente all'interno del compartimento Anas di Catania.  

"Un sistema diffuso capillarmente in diverse ramificazioni dell’ente che ha fatto della corruzione operata da funzionari infedeli, un vero e proprio modus operandi  - si legge nell'ordinanza - una vera e proria 'regola' nelle contrattazioni con i privati imprenditori". “Dividiamoli e ci leviamo il pensiero. Quanto ha detto che sono”, così il geometra Contino si rivolge a Giuseppe Panzica dopo che l'imprenditore Truscelli ha lasciato il loro ufficio. A dovere essere contati sono i soldi della prima tranche da 20 mila euro che l'imprenditore ha consegnato direttamente presso gli uffici del compartimento Anas di Catania. L'intercettazione non lascia dubbi nemmeno sulla ripartizione del denaro: “Sono Venti... Sei...sei e cinquante sei e sei”, dice Panzica. “Sei periodico è”, lo rassicura ancora Contino.

L'operazione

In tutto divideranno tre parti da 6.650 euro, due per loro mentre la terza era destinata all'ingegnere Giuseppe Romano, responsabile unico del procedimento. A questo punto Giuseppe Panzica, mostra preoccupazione per aver gestito il “passaggio” all'interno dell'ufficio: “Non so come minchia sono fatti...Qui mi secca...Ora è passata cosa. cosa..eh Riccardo..dice che devono mettere i dispositivi all'interno delle macchine”, Contino chiede: “Quali dispositivi?”. “La geolocalizzazione - spiega Panzica - ora dobbiamo vedere nei prossimi passaggi dobbiamo andare fuori, noi ci vediamo prima, ci facciamo la passeggiata”. Significativo come lo stesso Contino spieghi che tutto sommato sia meglio fare i “movimenti” in sede: “E' peggio, metti il caso che adesso lui si sia messo d'accordo con i carabinieri, ci fa arrestare, entrano i carabinieri e trovano me e te seduti qui e i soldi qua dentro...cosa avete fatto?...che ne so...dicono ma sono? Non li ho manco toccati io non so nulla, lui l'ha fatto apposta, ha aspettato che noi ce ne andassimo, è rimasto da solo e ha messo tutte cose lì...non ci sono impronte digitali. Ti prendono nella macchina non hai giustificazioni, anzi”.

L'Anas sospende i dipendenti coinvolti 

Il geometra Contino spesso argomenta sulle modalità da seguire per evitare che le forze dell'ordine possano incastrarli, e suggerisce eventuali escamotage da adottare in caso di controlli improvvisi, anche al fine di giustificare l'eventuale possesso di denaro contante. In una conversazione captata il 4 settembre 2019 con Gaetano Trovato, Contino dice: “Ma tu entri nel negozio e fai una rapina, entrano i carabinieri come ti arrestano, con la pistola nella mani giusto?”, Trovato: “Sì”, e Contino: “Ou... questo qui non c'è (riferendosi agli uffici Anas ndr) come te li devono trovare qui i carabinieri?”, “Qui ce la sucano a tutti”, spiega convintamente il geometra Contino. Purtroppo per loro lo spyware delle forze dell'ordine era in funzione, registrando tutto. Questa volta non erano i carabinieri, ma le fiamme gialle.

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