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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Nozze gay oltreoceano, studente catanese sposa il suo amore: un soldato americano

Giuseppe Catanzaro e Sean Kirkpatrick dal 27 giugno 2013 sono diventati marito e marito a New York. Il primo appuntamento in piazza Duomo e dopo qualche mese di conoscenza la convivenza

Si sono conosciuti verso la fine del novembre 2011 in una chat, Giuseppe Catanzaro catanese di 22 anni era ai primi anni di Medicina e Sean Kirkpatrick militare statunitense 30 anni era stato assegnato alla base di Sigonella.

“Eravamo ambedue alla ricerca di un'amicizia. Io non ero interessato a una relazione perché avevo da poco iniziato i miei studi presso la facoltà di Catania ed ero impegnato nella politica locale e universitaria. Sean invece aveva da poco ricevuto ordini Nato come controllore del traffico aereo nella base di Signonella. Lui era cosciente del fatto che dopo due anni il suo mandato sarebbe potuto scadere e che una relazione, in quelle condizioni, sarebbe stata ardua da continuare”.

Il 2 dicembre 2011 il primo appuntamento in piazza Duomo a Catania e, dopo qualche mese di conoscenza la convivenza, una decisione motivata non solo dall’amore ma anche dai continui conflitti che Giuseppe aveva con i suoi genitori.

“Il 7 Luglio del 2012 ci trovavamo a Londra, dopo aver celebrato il World Pride e Sean mi portò a passeggiare lungo le rive del Thames. Stavo osservando il Big Ben quando mi guardò, mise la mano in tasca uscendone un anello e mi chiese se volessi sposarlo. Fino ad allora il piano era quello di provare ad allungare la convivenza a Catania tanto da potermi permettere di completare gli studi, ma credevamo pure che in pochi mesi il Defense of Marriage Act (Doma) sarebbe stato nel "banco" della Corte Suprema Americana”.

Nel mese di Dicembre infatti la Corte Suprema dichiarò che avrebbe ascoltato il caso "Windsor v. United States of America" relativo al DomA, il quale non permetteva al Governo Federale di poter riconoscere alle coppie dello stesso sesso ben 1.132 diritti federali normalmente riconosciuti agli eterosessuali; tra questi la possibilità per il consorte americano di poter sponsorizzare e garantire la cittadinanza al partner di diversa nazionalità. Alla luce di questi sviluppi i due innamorati pianificarono il matrimonio e il viaggio a New York per la fine di Giugno.

“Conoscevamo i tempi usati dalla Corte Suprema per casi di questa portata, pertanto ci aspettavamo un'udienza nel mese di Marzo 2013 e il rilascio delle opinioni nei tre mesi successivi”.

il 26 giugno la Corte Suprema degli Stati Uniti ha abolito il Doma (Defence of Marriage Act) e tutte le incertezze nate a causa di questa legge. Il giorno dopo Sean e Giuseppe hanno potuto realizzare il loro sogno e sono diventati marito e marito. I novelli sposi hanno condiviso la loro gioia con la rete e pubblicato nel loro profilo la notizia: “Just married”.

Per la nostra luna di miele ci siamo regalati un ingresso speciale presso lo Stock Exchange di New York City, un bellissimo gay pride a cui siamo stati invitati a marciare e l'incontro con Edie Windsor, la donna che ha denunciato gli Stati Uniti d'America e che ha portato il DomA alla morte. Nell'arco di 100 giorni dovremmo ricevere il visto che ci permetterà di abitare insieme a New York City”.

Le foto del matrimonio di Giuseppe e Sean

Catania è una città tollerante?

Credo che Catania, come Padova o Bologna, sia una delle città più tolleranti ed inclusive della nazione. Nonostante questo quando ero quattordicenne, mi è capitato di essere stato aggredito verbalmente e poi fisicamente da un gruppo di ragazzi mentre mi dirigevo a casa mia. Ho anche sperimentato gli insulti durante i tragitti sull'autobus locale, nella totale indifferenza del conduttore e della gente che viaggiava con me. Sapevo di essere omosessuale, ma lo nascondevo e mi chiedevo come mai gli altri riuscissero comunque a comprenderlo. A 18 anni ho invece visto l'intolleranza nei "fratelli" e nelle "sorelle" della parrocchia a cui appartenevo. Da quando ho conosciuto Sean non mi confronto più con realtà quali l'autobus locale, la parrocchia o il tragitto tra l'autobus e la casa dei miei genitori, ma ritengo comunque che negli ultimi anni l'opinione pubblica sull'omosessualità si sia modificata radicalmente. A mio parere, il merito è solo di coloro che hanno deciso di uscire allo scoperto e ricordare ai familiari ed amici che diversi che diversi loro conoscenti potrebbero essere omosessuali e che la vita, i sogni, gli amori e i diritti di questi non sarebbero comunque diversi in alcun aspetto”.

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