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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Riposto

Svolta nell'omicidio Chiappone, tra i mandanti un referente dei Santapaola-Ercolano

Agli indagati viene contestato di essere tra i mandanti dell’omicidio di Dario Chiappone, 31enne, il cui cadavere è stato trovato a Riposto il 31 ottobre 2016.

Nella mattinata di oggi, su delega della Procura distrettuale, i carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Catania hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip del Tribunale di Catania, nei confronti di Benedetto La Motta detto "Benito" o "Baffo", 62enne di Riposto -  indicato come il referente a Riposto della 'famiglia' mafiosa Santapaola-Ercolano - e Paolo Censabella, 62enne di Mascali chiamati a rispondere di concorso in omicidio, con l’aggravante di aver agito con premeditazione e con crudeltà.

Il video dei carabinieri

Agli indagati viene contestato di essere tra i mandanti dell’omicidio di Dario Chiappone, 31enne, il cui cadavere è stato trovato a Riposto il 31 ottobre 2016. Le indagini sono state avviate dopo l’arresto di Antonino Marano, 75enne di Riposto, noto come il killer delle carceri, avvenuto il 20 dicembre 2019 per lo stesso delitto. In particolare, le impronte digitali di Antonino Marano acquisite sia a seguito del suo arresto per detenzione e porto illegale di armi sia presso la casa circondariale dove era detenuto per altro reato, sono state comparate dal Ris di Messina con le impronte trovate in occasione del sopralluogo eseguito per l’omicidio ottenendo un riscontro sulla presenza di Marano sul luogo del delitto.

Il 23 giugno 2017, nel corso del primo segmento di indagine, la Procura di Catania aveva emesso un decreto di fermo di indiziato di delitto a carico di Salvatore Di Mauro, tuttora irreperibile, e Agatino Tuccio, in data 20 marzo 2020 condannati dalla Corte di Assise di Catania, rispettivamente, ad anni 23 di reclusione e all’ergastolo. In tale contesto, erano già emersi assidui rapporti di frequentazione tra Antonino Marano con l’imputato Agatino Tuccio e tra quest’ultimo con Benedetto La Motta. Benedetto La Motta è stato ritenuto il referente per la zona di Riposto della “famiglia” Santapaola - Ercolano e dall’esito delle indagini sarebbe stato colui che avrebbe ordinato, per volontà di Paolo Censabella, a Agatino Tuccio, Salvatore Di Mauro (tuttora irreperibile) e Antonino Marano di eseguire l’omicidio di Dario Chiappone.

Si ricorda che Paolo Censabella, titolare di una rivendita di liquori, vini e bevande, era il convivente della donna, già socia dell’attività, con la quale Chiappone aveva una relazione sentimentale; motivo per il quale avrebbe maturato l’idea di eliminare la giovane e scomoda vittima. "La notifica del provvedimento restrittivo di oggi si inquadra in un’ampia strategia di contrasto della Procura Distrettuale della Repubblica di Catania e dei carabinieri del comando provinciale che ha consentito di chiudere definitivamente il cerchio sui mandanti ed esecutori dell’efferato omicidio di Dario Chiappone", precisano i carabinieri.

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