rotate-mobile
Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Palagonia

Coniugi uccisi a Palagonia: eseguita autopsia su vittime

I primi esiti dell'esame saranno depositati oggi presso la Procura di Caltagirone, mentre l'autopsia completa sarà consegnata entro sessanta giorni. La magistratura valuterà poi la richiesta dei familiari delle vittime sulla restituzione delle salme per i funerali

Si è conclusa l'autopsia compiuta, nell'obitorio dell'ospedale di Caltagirone, sui corpi di Vincenzo Solano, 68 anni e della moglie, Mercedes Ibanez, di 70, uccisi il 30 agosto scorso durante una rapina nella loro villa di Palagonia. 

Dall'autopsia su Mercedes Ibanez sono emersi elementi che porterebbero a ipotizzare che la donna sia stata violentata. Sono "soltanto indizi -riferisce una fonte giudiziaria - anche se diversi, che non danno certezze", le quali arriveranno da analisi successive. Il deposito della consulenza e' previsto entro 60 giorni.

Per il duplice omicidio la polizia, su disposizione della Procura di Caltagirone, ha fermato un cittadino ivoriano di 18 anni, Mamadou Kamara, ospite del Cara di Mineo, sbarcato lo scorso 8 giugno a Catania, insieme con altri migranti. 

CONTINUANO I RILIEVI DELLA POLIZIA.  La polizia scientifica ha effettuato ulteriori rilievi nella casa e anche su un paio di mutande da uomo insanguinate trovate nel giardino. Potrebbero essere dell'ivoriano fermato che le ha tolte per evitare di essere sospettato. Gli investigatori stanno controllando i tabulati del suo cellulare personale dal quale avrebbe fatto almeno due chiamate.

Lui non ha fatto alcuna ammissione. Agli investigatori della squadra mobile di Catania e del commissariato della polizia di Stato di Caltagirone ha fornito la sua spiegazione: " il borsone l'ho trovato per strada, che male c'e'?", e dopo avere fornito questa sua spiegazione ha chiesto "perchè mi state trattenendo, visto che ho chiarito tutto?". "Tra l'altro sono uscito alle 6 - ha aggiunto - e sono rientrato adesso non avrei avuto il tempo di andare e tornare da Palagonia". Ma la registrazione dell'uscita non esiste e il poliziotto di turno nega di averlo visto passare dall'ingresso principale. Potrebbe aver "saltato" la recinzione o passato da uno dei 'buchi' che vengono creati.

TESI DELL'ACCUSA Le accuse rivolte all'ivoriano non sono legate solo al borsone. Nel borsone c'erano infatti anche un suo paio di pantaloni neri macchiati di sangue e una cintura bianca, con una grossa fibbia. Gli stessi che indossa, puliti, in una foto contenuta sul suo cellulare personale. Al momento in cui è stato bloccato, invece, indossa una magliettina grigia di un'impresa di Palagonia con la quale Vincenzo Solano collabora, i pantaloni, che sono diverse misure piu' grandi, e le pantofole dell'uomo. Secondo la tesi dell'accusa, l'ivoriano dopo la strage si sarebbe cambiato gli abiti per non destare sospetti al suo rientro al Cara di Mineo.

CAMERA ARDENTE IN MUNICIPIO. La camera ardente sarà allestita nella Sala Azzurra del Comune di Palagonia. Nelle prossime ore, la famiglia della coppi di coniugi darà mandato ad un legale di fiducia per essere rappresentata in un eventuale processo e nelle prime fasi dell'inchiesta.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Coniugi uccisi a Palagonia: eseguita autopsia su vittime

CataniaToday è in caricamento