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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Patto per il Sud, Cgil: "Bene Catania, ma situazione complessiva in chiaroscuro"

Si è fatto il punto sui progetti del Patto per il Sud nel salone Russo della Cgil, nel corso dell'iniziativa "Laboratorio Sud" itinerante per l'Italia, alla quale hanno partecipato anche le Camere del lavoro di Messina e Caltagirone

È toccato alla segretaria confederale Rosaria Leonardi riassumere come e quanto il “Patto” si muova su Catania città. “Partendo dal Patto per Catania, l’amministrazione ha svolto un lavoro egregio, dal punto di vista del metodo, mettendo a sistema tutta la programmazione finanziaria straordinaria che interviene complessivamente in tutta l’area metropolitana e che raggiunge un investimento totale per 2miliardi 448milioni di euro. Dobbiamo ammettere avremmo voluto in questi anni un maggiore confronto ed una più frequente concertazione anche con gli altri soggetti interessati, ma siamo ancora in tempo, perché i patti non sono uno strumento statico ma in continuo evolversi”.

In generale, per quanto riguarda Catania, gli interventi che rientrano nelle infrastrutture hanno l’obiettivo di migliorare la mobilità urbana ed i collegamenti con le aree interne, assicurando pari accessibilità alle diverse aree e promuovendo lo sviluppo economico dei territori; per l’area ambiente, gli interventi prioritari riguardano le azioni di diminuzione di impatto dei reflui urbani, mediante la realizzazione di un idoneo impianto di depurazione (molto significativo per Catania e per l’apprezzamento del suo mare); la messa in sicurezza dei canali e dei corsi d’acqua che attraversano la città, la realizzazione di spine verdi e un parco urbano nel quartiere di Librino e di piste ciclabili in altre zone della città.

Per l’area sviluppo economico e produttivo, le azioni considerate strategiche sono indirizzate a promuovere la crescita d’impresa e dell’occupazione, dotando la città e l’area metropolitana di strumenti adeguati per una efficiente gestione dei servizi pubblici locali. Nell’area Turismo e Cultura, troviamo azioni che mirano a rifunzionalizzare la rete museale della città, a realizzare opere di manutenzione e valorizzazione delle strutture culturali ed artistiche di rilievo, compreso il recupero della struttura poliedrica Palanesima e la realizzazione del teatro Moncada a Librino, ma anche il restauro di piazze, chiese e dipinti.

Nell’area sicurezza e politiche sociali, sono previsti interventi finalizzati all’adeguamento degli edifici pubblici, prime fra tutte la messa in sicurezza delle scuole; alla promozione della coesione sociale e riqualificazione dei territori (orti sociali urbani, info mobilità e sistemi di trasporto urbani, rinnovamento flotta trasporto pubblico, corsie protette e nodi di interscambi per i servizi di trasporto urbani, piste ciclabili, servizi per l’inclusione sociale e per l’emergenza abitativa degli immigranti, recupero di immobili da adibire ad alloggi, nuovi servizi in aree degradate).

Gli interventi interesseranno tutte le cinque zone in cui è stata suddivisa la città, anche quartieri periferici ed in stato di degrado oltre che l’hinterland e l’area metropolitana. I progetti sono già in parte esecutivi ma sarà determinante la gestione dei tempi del crono programma che è stato rigidamente fissato e che prevede anche delle penalità. I Patti dovranno diventare cantieri. Meno rosea la previsione per le altre province. Per Caltagirone, l’obiettivo più urgente sono le strade e la viabilità, ridotte ormai a minimi termini e l’emergenza infrastrutture (un esempio fra tanti, la Diga Pietrarossa, completata da tato tempo e inutilizzata). 

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