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Cronaca

Pesca di frodo e reati ambientali in area protetta: 12 indagati

Gli uomini del Commissariato di Librino all'Oasi del Simeto hanno sequestrato 17 imbarcazioni, 3 autovetture, attrezzatura varia e 60 chilometri circa di reti

Nei giorni scorsi, su disposizione del Questore di Catania, personale del Commissariato Librino, diretto dal vice Questore Alessandro Berretta, ha effettuato un’attività mirata alla tutela della riserva naturale denominata “Oasi del Simeto”. Operazione finalizzata al contrasto della pesca di frodo da parte dei pescatori abusivi e del deterioramento dell’habitat protetto. Nelle prime ore della mattina, momento in cui spesso avviene la pesca illegale gli agenti di polizia - unitamente al personale delle Volanti, della squadra Cinofili, degli Artificieri, del Gabinetto Regionale di Polizia Scientifica e del X Reparto Mobile e con il supporto di personale specialistico della Gestione Riserve Naturali e della Guardia Costiera -  hanno  cinturata la zona d’interesse nella quale si trovavano circa 20 pescherecci: in tal modo sono state bloccate le vie di fuga dal lato mare e dal lato terra.

I pescatori hanno provato a dileguarsi e, mentre alcuni sono riusciti a fuggire, altri sono stati bloccati sulla spiaggia dove si trovavano gli uomini della polizia; in un caso, i pescatori hanno gettato le reti in mare (che sono rimaste incastrate nel fondale con relativo danno ambientale), in un altro caso, un pescatore si è scagliato contro le forze dell’ordine, minacciando, in particolar modo, gli addetti alla vigilanza del sito mostrandosi insofferente a detta limitazione. Le operazioni, protrattesi in diversi giorni, hanno consentito di indagare e sanzionare amministrativamente 12 persone a vario titolo per deterioramento e distruzione dell’habitat protetto, per pesca di frodo e per introduzione di mezzi di cattura in area protetta, per allontanamento dai percorsi, per danneggiamento di flora e disturbo della fauna all’interno del sito protetto, per sfruttamento del lavoro minorile e interruzione della scuola dell’obbligo, per minacce a pubblico ufficiale, per truffa aggravata ai danni dello Stato per il conseguimento di erogazioni pubbliche non spettanti (Reddito di Cittadinanza) e ancora per illeciti in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro. Alcune persone infatti, sono state sorprese a realizzare lavori dentro l’Oasi del Simeto, con connessi rischi per l’incolumità di terzi. L’attività di polizia ha anche consentito di effettuare molti sequestri penali e amministrativi, in particolare: 17 imbarcazioni, 3 autovetture, diverse anfore, 60 chilometri circa di reti, 1 fucile subacqueo e una muta, 3 motori per barche e remi, 18 nasse, 4 taniche di benzina, 1 furgone frigo, vasconi in plastica, teloni di copertura, 1 contenitore termico frigo box.

In relazione ai pescherecci e alle piccole imbarcazioni ormeggiate in via permanente lungo il letto e la foce del Simeto, che al bisogno vengono utilizzate dai pescatori – cosa assolutamente vietata –  è stato necessario trainarli fino al porto di Catania dove, grazie all'aiuto di uomini e mezzi della Guardia Costiera e del Comune di Catania, sono stati trasferiti in un luogo di custodia giudiziale idoneo. Durante le operazioni, è stato sorpreso anche un minore di anni 14 che, interrotta la scuola d’istruzione obbligatoria, esercitava il mestiere di pescatore. Il pescato, in relazione ai granchi blu, specie protetta, è stato reimmesso nell’habitat naturale ancora vivo. La polizia di Stato informerà gli Enti competenti, al fine di irrogare le ulteriori sanzioni, incluso l’Inps per quanti percepiscono il reddito di cittadinanza.

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