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Cronaca

Piano regolatore, il presidente di Ance Catania: "Priorità a sicurezza e riqualificazione"

Intervista a Giuseppe Piana a capo dell'associazione dei costruttori etnei: dalla riclassificazione del rischio sismico ai nuovi modelli di sviluppo urbano

Riqualificazione urbana, efficienza energetica e sicurezza antisismica: sono questi i criteri che devono guidare la redazione del nuovo piano regolatore della città. “Il nuovo strumento urbanistico è diventato ormai una necessità, per dare nuovo impulso allo sviluppo economico e affrontare le necessità della città che in sessant'anni sono mutate”. A parlare è Giuseppe Piana, presidente di Ance Catania, l'associazione dei costruttori etnei.

“Questa amministrazione ha avviato il percorso per la redazione del nuovo Prg in maniera aperta e partecipata – ha commentato – e questo è un dato positivo. Il coinvolgimento di tutti gli attori della filiera edile, dai professionisti alle imprese passando per i contributi scientifici dell'Università, è la premessa per poter procedere speditamente, visto che senza condivisione è difficile che possa essere approvato in tempi brevi. La cosa importante, che secondo il mio parere dovrebbe essere compresa da tutti, è che non si tratta solo di una questione legata all'edilizia e al mercato immobiliare – ha puntualizzato – lo strumento urbanistico è soprattutto un documento che disegna la città del futuro”.

Condizione attuale degli edifici e sicurezza antisismica

“Voglio dire chiaramente che la posizione dei costruttori che rappresento è in netta rottura con quella del passato, poiché il concetto 'consumo di suolo a saldo zero' è ormai una linea guida imprescindibile. Questo vuol dire introdurre meccanismi di equilibrio fra nuovo territorio occupato e territorio recuperato. Questo vuol dire soprattutto porre le basi per un nuovo modello di sviluppo territoriale incentrato sulla riqualificazione e sul riuso, anche in termini di sostituzione, del patrimonio edilizio esistente. Bisogna quindi affrontare prima di tutto la questione della sicurezza antisismica unita alla questione dell'efficienza energetica. Oggi la nostra città ha l'86 % degli edifici costruiti in assenza di norme antisismiche e sono oltretutto energivori. Con il tavolo Cataniasicura, istituito da Ance ormai da qualche anno, ci siamo fatti promotori di proposte concrete: prima fra tutte la riclassificazione del rischio sismico della Sicilia orientale e in particolare della città di Catania che dovrebbe passare da 2 a 1. La nostra proposta è arrivata all'assemblea regionale siciliana grazie all'intervento della deputata Gianina Ciancio del Movimento 5 stelle che ringraziamo per la disponibilità e la sensibilità mostrata su questo tema. Adesso rinnoviamo l'appello al presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci affinché possa intervenire concretamente”. La riclassificazione, oltre ad incidere sulla normativa tecnica, consentirebbe di intervenire in modo più incisivo sul costruito, poiché i più rilevanti incentivi fiscali concessi in questi anni, come il sisma bonus per l’acquisto di alloggi antisismici derivanti da operazioni di demolizione e ricostruzione, anche con incremento volumetrico, sono infatti indirizzati solo alle aree classificate in zona sismica 1.

Riqualificazione urbana

“Partendo dalla priorità della sicurezza è possibile ripensare a un nuovo modello di riqualificazione, interi edifici potrebbero essere ricostruiti con tecnologie all'avanguardia, con isolatori sismici e ad alta efficienza energetica, penso soprattutto agli edifici in cemento armato che hanno oltre 50 anni e necessitano di grossi interventi di manutenzione ai prospetti e all'impiantistica. Oggi è cambiato il modo di intendere gli spazi abitativi e se il mercato immobiliare è in sofferenza, è dovuto anche alla mancanza di un'offerta che rispetti gli standard contemporanei: una volta si costruivano alloggi con superfici e cubature sovradimensionate che però, ad esempio avevano un solo locale con i servizi igienici. Adesso le esigenze sono opposte – ha commentato - abbiamo bisogno di appartamenti ed edifici con più servizi e soprattutto che siano facili da riscaldare o raffrescare, in maniera contenuta dal punto di vista energetico. L'utenza di oggi preferisce anche metrature più piccole ma inserite in un edificio nuovo. Tutto questo può avvenire anche liberando spazio a terra e andando in altezza, immaginando perché no anche da noi quello che viene fatto in tutte le parti del mondo che hanno adottato questo modello di sviluppo urbano”.

Le proposte di Ance sul Prg

“Il percorso è già tracciato – ha commentato – Ance Catania contribuirà con proposte concrete che vanno al cuore del problema: bisogna creare le condizioni affinché si possa coniugare l'interesse pubblico con l'interesse privato. E questo è possibile solo se si tiene conto del fatto che un imprenditore edile investe se ha una buona possibilità di mettere in atto un piano economico finanziario sostenibile e conveniente, altrimenti non partirà nulla nella nostra città. Tutto questo può avvenire ad esempio liberando spazio a terra e andando in altezza, immaginando anche da noi quello che viene fatto in tutte le parti del mondo che hanno adottato il modello di sviluppo verticale. Il consumo di suolo a bilancio zero è ormai condiviso da tutti, questo può essere raggiunto anche attraverso il recupero di spazi costruiti fortemente compromessi o inutilizzati. Pensiamo a strumenti che possono essere concretamente un incentivo alla riqualificazione, come il credito di cubatura. Faccio un esempio: l'imprenditore che restituisce volume e superfici alla città sotto forma di verde, spazi pubblici e di aggregazione, può utilizzare quel volume e quella cubatura, in altre parti della città, dove magari riesce aumentarne il valore economico. In questo caso si può parlare di 'decostruzione', - ha concluso Piana - facendo mio un termine che è stato usato dal dirigente dell'ufficio urbanistica Biagio Bisignani che sta dimostrando di avere una grande attenzione per la nostra città e che ha fatto tanto affinché molti progetti potessero partire”.

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