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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Arrivano per la visita d'urgenza, ma il paziente è morto da tre mesi

La denuncia di Pietro Crisafulli, fratello di Salvatore, il "Terri Schiavo italiano" morto a febbraio dopo un risveglio da un coma in cui era entrato dopo un incidente stradale che lo aveva reso disabile permanente

La visita era stata richiesta con urgenza lo scorso 15 febbraio. La dottoressa dell'Azienda sanitaria provinciale catanese si è presentata a casa del paziente solo qualche giorno fa. Non lo ha trovato, però, perché è morto da quasi tre mesi.

L'incredibile vicenda è denunciata da Pietro Crisafulli, presidente dell'associazione "Sicilia Risvegli" che aiuta le persone in situazioni post-comatose, affette da distrofia muscolare e in attesa delle cure con cellule staminali. Il paziente in questione era suo fratello Salvatore, soprannominato il "Terri Schiavo italiano" (per le analogie con il caso della donna americana vissuta per anni dipendendo solo da un tubo di alimantazione), morto dopo un risveglio da un coma in cui era entrato dopo un incidente stradale che lo aveva reso disabile permanente.

IL RACCONTO - "Mio fratello morto a febbraio lo cercano per visitarlo dopo quasi 3 mesi. Ma in che mondo viviamo?", si chiede Pietro. "L'altro giorno, durante la mia assenza - racconta Crisafulli - si presenta a casa mia, a Catania, una dottoressa dell'Asp che a mia madre chiede del signor Crisafulli. Mia madre risponde: ma Crisafulli chi? Cercavo Salvatore Crisafulli, devo fare una visita pneumologica".

"Potete immaginare la rabbia di mia madre - aggiunge il presidente di Sicilia Risvegli - come se l'Asl non sapesse che mio fratello fosse morto lo scorso 21 febbraio. Era - sostiene Crisafulli - la visita richiesta con urgenza lo scorso 15 febbraio ed il tutto si trova al vaglio della magistratura per valutare le responsabilità sulla morte di mio fratello.

Ma non è tutto: anche l'Inps ha inviato una lettera a mia madre, invitandola a restituire la pensione, mai riscossa, di mio fratello Salvatore per il periodo di marzo, minacciando di compensare il debito sulla sua pensione. Dobbiamo combattere contro la burocrazia"

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