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Martedì, 19 Marzo 2024
Cronaca

Morte piccola Nicole, anestesisti sentiti in aula: la loro posizione è stata archiviata

I due professionisti hanno confermato che al loro arrivo la posizione della neonata era già compromessa, ma senza essere in grado di attribuire la causa e il momento in cui era scattata la crisi

La deposizione di due anestesisti, che su richiesta della casa di cura erano intervenuti per fare fronte all'emergenza, ha caratterizzato l'udienza del processo per la morte di Nicole Di Pietro che dalla clinica Gibiino di Catania è giunta senza vita all'ospedale di Ragusa, morta alcune ore dopo la nascita, il 12 febbraio 2015.

Udienza, archiviata la posizione dei due anestesisti

I due professionisti nella prima fase dell'inchiesta erano stati indagati, come atto dovuto, ma la loro posizione è stata archiviata su richiesta della stessa Procura. Hanno confermato che al loro arrivo la posizione della neonata era già compromessa, ma senza essere in grado di attribuire la causa e il momento in cui era scattata la crisi. Hanno anche confermato il contenuto di alcune conversazioni telefoniche, che era dello stesso tenore, intercettate quando erano ancora indagati. E' stato anche sentito un infermiere sulle dotazioni della sala parto. Il processo è stato aggiornato al prossimo 12 febbraio con la deposizione del medico legale Giuseppe Ragazzi, che ha eseguito l'autopsia. Il processo si celebra davanti alla prima sezione penale del Tribunale monocratico, presieduta da Giuseppina Montuori. Le indagini della squadra mobile della Questura e della sezione Polizia giudiziaria della Procura sono state coordinate dal procuratore Carmelo Zuccaro e dai sostituti Alessandra Tasciotti e Angelo Brugaletta.

Gi imputati

Imputati sono la ginecologa Maria Ausilia Palermo, difesa dall'avvocato Paolo Spanti, il neonatologo Antonio Di Pasquale, rappresentato dal penalista Walter Rapisarda, e l'anestesista Giovanni Gibiino, difeso dall'avvocato Piero Granata, indagati per omicidio colposo; l'ostetrica Valentina Spanò difesa dall' avvocato Carmelo Peluso, per false attestazioni.

Le parti civili ammesse

Nel procedimento sono otto le parti civili ammesse: i genitori, i nonni materni e paterni, l'assessorato regionale alla Sanità e la casa di cura. I legali dei familiari di Nicole, gli avvocati Michele Ragonese e Mary Chiaromonte, hanno citato in giudizio la clinica, così la casa di cura, assistita dal penalista Tommaso Tamburino, e' presente nel procedimento con un doppio ruolo: di parte lesa e parte civile. 

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