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Cronaca

Recca su Unict e classifiche nazionali: "I dati non sono ufficiali, ma rielaborati"

In merito alla posizione - poco lusinghiera - attribuita all'ateneo catanese nelle graduatorie nazionali il Rettore Recca, sottolinea quanto in realtà i dati non siano ufficiali, ma rielaborati

In merito alla posizione - poco lusinghiera - attribuita all'ateneo catanese nelle graduatorie nazionali (quali il Censis de “La Repubblica” e il Sole 24 ore) il Rettore dell’Università di Catania, Antonino Recca, sottolinea quanto in realtà i dati non siano ufficiali, ma rielaborati.

“Il problema è quello che non c’è un criterio utilizzato da tutti. Quello che succede è che i vari giornali sono, in qualche modo, orientati in un senso o nell’altro, anche, a mio parere, sulla base più o meno positiva della visibilità degli atenei. Questo non è stato un anno facile per tutti gli atenei d’Italia e nemmeno per quello di Catania: spesso i nostri problemi li abbiamo portati a livello mediatico e in qualche modo la stampa subisce l’influenza di questi problemi (proteste sullo Statuto,notizie scandalistiche che poi si rivelano false) e ciò non ci ha di certo favorito. Se poi andiamo a vedere bene quello che dicono le classifiche, il Censis, ad esempio, ci mette indietro di una posizione, rispetto all’anno scorso, per quanto riguarda i mega atenei; questa classifica generale usa parametri diversi da quelli usati per i singoli dipartimenti,e questo non viene spiegato agli utenti; se invece, sempre dalla classifica Censis, si vede la posizione delle aree, dipartimenti, facoltà vediamo come abbiamo spesso migliorato le nostre posizioni. Pertanto va dato il giusto rispetto a queste classifiche, che hanno una linea di tendenza che va presa in considerazione.”

Quanto,invece, alla “spinosa” questione sull’ingresso degli studenti nel mercato del lavoro, il Rettore chiarisce che la “responsabilità” non è solo dell’Università, ma del territorio che non dispone delle adeguate risorse.

“ Con grande difficoltà per il nostro territorio, fornisco un dato sul conto terzi-l’attività che il nostro ateneo svolge nei confronti del territori-che è sceso negli ultimi anni da 8 milioni di euro all’1.5 di quest’anno. E’ una situazione difficile per tutto il Paese, che viene enfatizzata nel nostro territorio per le obiettive difficoltà, sappiamo che c’è una regione in difficoltà, lo diciamo da mesi, non è un caso che abbiamo dovuto sopportare le proteste dei nostri colleghi, quando abbiamo ritenuto di essere molto cauti nelle anticipazioni dei  finanziamenti regionali, perché questi finanziamenti,a nostro parere, non erano certi. Sta venendo sempre più in evidenza che non sono certi e questo sfavorisce gli atenei del sud.   E’ un momento in cui dobbiamo resistere,non stiamo giocando all’attacco,ma siamo in difesa. Ho partecipato all’assemblea a Roma del Crui, dobbiamo tutti stringere i denti,per mantenere il livello che abbiamo raggiunto” conclude il Rettore Recca.
 

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