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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Russo Morosoli, l'informazione catanese e "l'uso spregiudicato di UltimaTv"

Dopo la bufera che si è abbattuta sull'editore e imprenditore Francesco Russo Morosoli, ad emergere è un quadro sconfortante dell'informazione catanese. Un utilizzo che i giudici, parlando di UltimaTv, definiscono "spregiudicato"

All'indomani dell'operazione che ha portato all'arresto dell'imprenditore ed editore Francesco Russo Morosoli - placate, almeno per il momento, le acque delle accuse lanciate dalla procura di Catania - a restare nell'aria è una ritratto a tinte chiaro-scure dello stato dell'informazione nella provincia etnea. Già fiaccata dalle notizie e dalla provvedimento di sequestro e confisca dei beni di Mario Ciancio Sanfilippo - patron de La Sicilia, oggi sotto processo per concorso esterno in associazione mafiosa - la stampa catanese subisce infatti un secondo, importante, colpo dopo le vicende legate al gruppo ex Funivia dell'Etna, oggi Russo Morosoli Invest spa. A dirlo, anche questa volta, sono i documenti presentati dalla magistratura inquirente e vergati dal gip del Tribunale di Catania.

L'utilizzo spregiudicato di UltimaTv

L'utilizzo che Russo Morosoli faceva della propria Tv privata, e dei servizi di informazione, secondo il giudice Giuliana Sammartino, era "spregiudicato". Un aggettivo ben preciso che il magistrato utilizza per descrivere le operazioni con le quali, in più occasioni, l'imprenditore avrebbe chiesto ai propri dipendenti di 'tessere le lodi' di un determinato candidato politico, 'screditarne' un altro, o concentrare l'attenzione delle telecamere su determinate vicende economiche. Nella vicenda legata al Comune di Nicolosi, ad esempio, gli investigatori appurano che Russo Morosoli aveva "appoggiato pubblicamente l'amministrazione Pulvirenti", attuale sindaco del paese, e "denigrato quella precedente di Nino Borzì (contro i cui esponenti aveva anche presentato un esposto al Pm), anche grazie ad un utilizzo spregiudicato della sua TV privata".

Il 'dossieraggio' sui concorrenti

Ma non solo. Ultima Tv, secondo i giudici, sarebbe stata utilizzata anche per attività di vero e proprio "dossieraggio". Per quanto riguarda la presentazione della proposta di finanziamento di un nuovo sistema di collegamento e mobilità nel comprensorio "Etna Nord - Alcantara", Morosoli - in concorso con Biagio Ragonese, Orazio Distefano, Alberto Puglisi e Salvatore Di Franco - avrebbe utilizzato mezzi "fraudolenti". Tra questi, stando alla lettura del documento del gip, anche "l'acquisizione di informazioni, sulle possibili compagini imprenditoriali concorrenti intenzionate a presentare il progetto alla gara, allo scopo di farli desistere tramite un'attività di 'dossieraggio' finalizzata alla diffusione di notizie denigratorie dell'immagine e della reputazione commerciale dei concorrenti tra gli operatori del settore" e alla "pubblicazione di articoli di stampa sull'emittente Ultima Tv volti a screditare i potenziali componenti dell'A.T.I., che era stata individuata come possibile partecipante, in modo da influire sulle scelte decisionali dei citati operatori e della Pubblica Amministrazione competente". 

L'oggetto degli attacchi, in questo caso, sarebbe la Etna Mobility di Cettino Bellia, concorrente diretta del gruppo Morosoli. Gli inquirenti registrano infatti una serie di attività "volte a screditare lui (Bellia n.d.r.), l'attività escursionistica della Etna Mobility e ostacolare la sua partecipazione al project fìnancing, rendendo pubbliche tramite l'emittente Ultima Tv le vicende giudiziarie del Bellia, risalenti agli anni Novanta". Nel ricostruire i fatti, i magistrati si premurano di pubblicare all'interno del testo gli articoli 'incriminati'. Uno di questi, a firma 'Redazione', ha un titolo 'eloquente': "Etna, ecco perché nessun imprenditore vuole più investire sul Vulcano più alto d'Europa"

Il commento della redazione di UltimaTv

Nonostante le accuse pesantissime, anche per l'attività professionale e la sua presunta duttilità nei confronti degli interessi economici dell'imprenditore, la redazione di UltimaTv affida ad un comunicato laconico il suo commento. "La redazione di Ultima Tv è certa che verrà fatta chiarezza sui fatti che vedono l’editore di Ultima Tv coinvolto nella vicenda giudiziaria - scrivono i giornalisti sul sito dell'emittente - Confidiamo nel lavoro che sarà fatto dalla magistratura. Il nostro impegno professionale nell’assicurarvi gli aggiornamenti continua, come è costume dei giornalisti che credono nel proprio lavoro".

Gli insulti ai giornalisti e la 'scommessa' di Morosoli

Un altro tassello del puzzle dei rapporti tra editore e giornalisti lo restituisce una copiosa registrazione di una riunione di fuoco in cui Russo Morosoli si scagliava in modo verbalmente violento nei confronti dei professionisti che, con una lettera, chiedevano lumi circa le condizioni contrattuali. Epiteti screditanti - come "coglioni" che avrebbero dovuto "raccogliere patate" - che cozzano con il roseo editoriale che anche oggi è ben visibile nella parte bassa del sito di UltimaTv. Nel testo vergato da Morosoli, infatti, l'avvio delle trasmissioni era visto come una "doppia scommessa giornalistica", e come "una sfida ricca di incognite e per questa ragione ancora più stimolante, che affrontiamo proprio in un periodo tutt’altro che incoraggiante sotto il profilo economico generale. Una scommessa ardua, visto che il settore della televisione locale è in piena crisi, così come il mercato della raccolta pubblicitaria, oggi al minimo storico".

"Sono ottimista perché nel giro di pochi anni, ne sono certo, si apriranno verosimilmente scenari interessanti in questo settore e noi ci saremo e certamente non ci faremo trovare impreparati. Probabilmente se accanto a me non avessi avuto i migliori giornalisti, i migliori tecnici e i migliori agenti commerciali, forse non avrei intrapreso questa sfida editoriale, inedita per il Gruppo che mi pregio di guidare. A tutti i protagonisti di Ultima Tv, indistintamente, benvenuti a “bordo” e buon lavoro".

Lo 'stupore' dell'Ordine dei giornalisti

I fatti giudiziari legati all'editore hanno lasciato 'stupiti' i consiglieri dell'Ordine dei giornalisti di Sicilia. A poche ore dall'arresto dei personaggi coinvolti nell'operazione Aetna, l'organo di rappresentanza ha pubblicato una nota con la quale ha espresso il proprio parere. "L’Ordine dei giornalisti di Sicilia - si legge nel testo - accoglie con stupore e preoccupazione la notizia dell'arresto dell'editore di Ultima Tv e del suo management. Fatta salva la presunzione di non colpevolezza, inquieta l’accusa di estorsione ai giornalisti della stessa emittente. Un'accusa che, se fosse provata, testimonierebbe per l’ennesima volta le difficoltà con cui i giornalisti, siciliani innanzitutto, devono quotidianamente confrontarsi per fare il proprio lavoro. Il Consiglio dell’Ordine esprime vicinanza a tutti i colleghi, anche quelli costretti a vivere a Ultima Tv una breve esperienza professionale, e seguirà la vicenda con la massima attenzione".

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