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Cronaca

Dolci di Sant'Agata, gli ingredienti segreti: fede e tradizione

Tra le particolarità culinarie, il libro di Sant'Agata. Prende vita da un blocco di torrone bianco, ricoperto fuori da marzapane così da assumere la forma di un libro. Fuori, in superficie, un'immaginetta della santa

Si trovano nelle bancarelle, nei bar della città. Racchiudono un significato legato alla festa, che custodiscono ogni anno rimanendo legati alla tradizione. I catanesi non possono fare a meno di mangiarli e assaporarli: sono i dolci di Sant'Agata. Ecco i principali:

Dolci Sant'Agata

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Le "Minnuzze di Sant'Agata" o "Cassatelle" sono i dolci tipici legati al culto della santa patrona. Piccole cassete ricorperte da una glassa bianca e farcite da una ciliegina rossa candita: questi gli ingredienti. Rappresentano e simboleggiano le torture inflitte al seno della giovane Agata, letteralmente strappato per ordine del proconsole Quinziano. Da qui la forma, che rievoca proprio le mammelle della giovane santa.

Le "Olivette di Sant'Agata". Formati da pasta di mandorla ricoperta con zucchero o cioccolato. Verde il loro colore. L'episodio è legato ad un particolare narrato nella agiografia della santa. Seguita dai soldati di Quinziano, Agata, dopo essersi chinata per allacciare un suo calzare, vide comparire un albero di ulivo e qui iniziò a cibarsi dei suoi frutti.

Altri prodotti sono legati alla tradizione e ogni anno spopolano dal 3 al 5 Febbraio. Claudio Lombardo, titolare della storica pasticceria Savia, ci ha illustrato alcuni dolci tipici della festa: "Il torrone, che può essere di vari tipi: gelato o di campagna, quello classico fatto con il caramello, pistacchi, mandorle e miele. Il torrone bianco, fatto con la vaniglia. Poi quello nocciolato, composto da nocciole, gianduia e cioccolato fuso attorno".

"Tra le particolarità - ha aggiunto Lombardo - ecco il libro di Sant'Agata. Prende vita da un blocco di torrone bianco, ricoperto fuori da marzapane così da assumere la forma di un libro. Fuori, in superficie, viene posta un'immaginetta della santa".

Diffusissime sono pure le paste di mandorla, tanto da diventare parte integrante della tradizione. Se ne trovano a bizzeffe lungo le bancarelle di Via Etnea. Abbiamo chiesto anche al bar Prestipino di descriverci qualche tipico dolce: abbiamo così scoperto che esistono i datteri farciti, ulteriore elaborazione delle classiche olivette di Sant'Agata, incastrate all'interno della base, formata proprio dai datteri, che elaborati e lavorati con cura danno forma finale al dolce.

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