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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Sciopero autotrasportatori: potrebbe continuare anche dopo venerdì

"Senza risposte dal Governo, pronti a restare sulle strade". E' quanto dichiarato dal movimento Forza d'urto durante la conferenza stampa tenutasi ieri pomeriggio presso una delle sale dell'Interporto di Catania

"Senza risposte dal Governo, pronti a restare sulle strade". E' quanto dichiarato dal movimento Forza d'urto durante la conferenza stampa tenutasi, ieri pomeriggio, presso una delle sale dell'Interporto di Catania. Il secondo giorno di protesta, ieri, ha comportato grandi disagi in tutta la Sicilia. E la protesta non accenna ad arrestarsi, anzi si estende. Nuovi presìdi in provincia di Catania: da ieri, anche sulla Statale Catania-Gela, all'altezza del bivio "Iannarello" e a Castel di Judica. Anche i commercianti del Calatino hanno chiuso i battenti per solidarietà.

Ufficialmente, la protesta dovrebbe continuare fino alla mezzanotte di venerdì 20 gennaio. Ma il termine annunciato all'inizio della protesta, potrebbe non essere rispettato. In conferenza stampa, infatti, i leader della protesta hanno dichiarato che " le cinque giornate della Sicilia potrebbero essere anche di più". "Abbiamo una serie di proposte per la Sicilia - ha spiegato Mariano Ferro, leader del Movimento dei Forconi e presidente di Forza d'Urto- e aspettiamo risposte. Per adesso, c'è stato il silenzio assoluto. E se non ci daranno risposte, succederà quello che deve succedere".

Ad intervenire in conferenza, anche Pippo Richici, presidente degli autotrasportatori siciliani dell'Aias: " Non è una guerra di categoria, ma di tutta l'isola. Qualcuno a Roma deve darci delle risposte. Altrimenti il blocco potrebbe continuare anche dopo venerdì".

Ma cosa chiede Forza d'Urto? Il primo intervento riguarda senz’altro il costo del carburante che deve essere alleggerito dalle accise. "La Sicilia non gode dei vantaggi delle altre regioni a Statuto speciale - si legge in una nota- ma, pur ospitando le raffinerie con tutti i conseguenti danni, paga prezzi più alti rispetto a chiunque altro. E sempre rimanendo in tema di carburanti, sarebbe utile riaprire il discorso con lo Stato circa le accise del petrolio, metano e altro estratti in Sicilia che sarebbero dovute rimanere ai siciliani ed invece hanno preso sin dall’inizio la via di Roma. Altro punto importante è quello relativo  alla agricoltura dell'isola che si trova a dover competere, in un mercato globalizzato, con produzioni extra comunitarie senza l'intervento di una commissione speciale che perequi i maggiori costi con strumenti compensativi. Contro il taroccamento delle nostre produzioni da parte di speculatori senza scrupoli, l'accesso in tempo reale da parte della guardia di finanza al movimento merci alle frontiere ed i porti. Un attento esame alla rete delle infrastrutture: strade, autostrade, ferrovie, porti e aeroporti. Una situazione sempre più difficile per le scelte centraliste che, solo per fare un esempio, hanno drasticamente ridotto i collegamenti ferroviari. La Sicilia potrebbe diventare una perfetta piattaforma logistica per consentire ai mercati del Medio Oriente e dell’Africa di accedere facilmente in Europa e viceversa. Questo potrebbe realizzarsi attraverso una zona franca o un’area di libero scambio. Altri punti potrebbero essere la riduzione delle tariffe aeree, un intervento forte su Equitalia e sulle cartelle esattoriali".

In questi giorni di protesta, nonostante i cittadini siano con Forza d'urto, aumentano i disagi e, conseguentemente, aumenta la corsa ad accaparrarsi l'indispensabile. Lunghe code per benzina, cibi in scatola, surgelati, detersivi e carta igienica. Anche lo Stabile di Catania è rimasto bloccato. Lo sciopero, infatti, ha fatto saltare "La commedia di Orlando" con protagonista Isabella Ragonese, prevista ieri sera. Il camion che trasportava le scene e i costumi è stato bloccato al casello autostradale di Messina.

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