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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Scuola: in aumento la presenza di bambini stranieri nelle classi

Una ricerca realizzata dalla Fondazione Leone Moressa ha indicato un aumento degli alunni stranieri nelle scuole italiane. Cosa succede nelle scuole catanesi?

Una ricerca realizzata dalla Fondazione Leone Moressa ha indicato un aumento degli alunni stranieri nelle scuole italiane. Aspirano a titoli di studio modesti (uno su tre vorrebbe laurearsi) e frequentano principalmente istituti tecnici e professionali. E’ l’ordine scolastico delle primarie che fa registrare una maggiore incidenza, seguito dalla scuola secondaria di primo grado, poi dalla scuola dell’infanzia e, infine, dalla secondaria di secondo grado. Un rapporto della Caritas (2010/2011) evidenzia che, in Sicilia, il maggior numero di alunni stranieri si trova nelle scuole di Palermo, seguite subito dopo da quelle catanesi.

Abbiamo cercato di scoprire cosa succede proprio in queste scuole: quanti alunni stranieri ci sono? Qual è la loro nazionalità? Il loro rapporto con i compagni catanesi e i progetti che vengono realizzati dalle stesse scuole per favorire i processi di socializzazione e integrazione culturale.

La dott.ssa Calì, dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo “XX settembre”, chiarisce che la media annuale è dei 50/60 stranieri distribuiti in tutti gli ordini di scuola, su un totale di 650 alunni. I Paesi dai quali provengono principalmente sono: Sri Lanka, Mauritius, Paesi Africani, Romania, Russia, Cina ,Colombia. “La nostra scuola è in una zona di centro, perché è la più vicina al Borgo Consolazione. Diversi bambini sono già abituati alla realtà italiana, qualcuno è anche nato qui, ma nella maggioranza sono extracomunitari- continua la dott.ssa Calì, spiegando che la scuola ha organizzato diversi progetti d’accoglienza- una scuola a misura di bambini, come corsi di recupero linguistico, in primis quella italiana, laboratori di scambio culturale".

Due insegnanti della stessa scuola chiariscono come cambi la situazione, a seconda che si tratti di scuola primaria o secondaria di primo grado.

“Se i bambini partono dalle scuole elementari, l’approccio è graduale: i bambini li accolgono a braccia aperte, si avvicinano con curiosità e fanno da tutor, dato che molti hanno genitori che non parlano l’italiano", spiega la professoressa Liberto, Vicepreside. Rispetto alla presenza delle famiglie di questi alunni, la professoressa sottolinea che non si può fare una regola, specificando che ci sono anche famiglie parecchio disadattate. “I laboratori della nostra scuola hanno l’obiettivo di far recuperare a questi bambini le loro origini,dalla cucina alle favole,cercando di coinvolgere anche le famiglie”.


Alle scuole medie, la situazione, come evidenzia la prof.ssa Terranova che insegna inglese, è leggermente diversa. “Per quelli nati o cresciuti qui, l’approccio è diverso. Conoscono la lingua e le famiglie sono disponibili, anche se alcune hanno difficoltà dal punto di vista economico e, quindi, i bambini sono abbandonati. Partecipano però tutti alle attività extracurriculari, poiché le famiglie sanno che sono al sicuro e non sulla strada”. La prof.ssa Terranova aggiunge che questi alunni tengono molto all’inglese e che le ragazzine sono più propense ad avvicinarsi alla cultura occidentale. Quanto al rapporto degli alunni stranieri coi compagni italiani, la prof.ssa precisa che sporadici sono i casi di emarginazione o bullismo,anche se a volte ad avere remore o pregiudizi sono le famiglie piuttosto che gli stessi ragazzi. Le due insegnanti concludono sostenendo che l’Istituto, essendo relativamente piccolo, fa in modo che tutti si conoscano,cercando di garantire un ambiente il più familiare possibile-supportando vari progetti,l’ultimo dei quali il “Comenius”.

Non è il periodo migliore per le scuole, dato che dalla prossima settimana si riparte, ma anche il dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo Capuana, Pirandello, Di Bartolo di via Etnea, la dott.ssa Alda Buscemi, ha illustrato la situazione di un’altra scuola nella quale c’è un alto numero di alunni stranieri. “Rappresentano il 10%,sono quasi tutti cinesi:sono dei bambini educati, intelligenti, studiosi e per noi garantiscono una risorsa- riprende la dott.ssa, indicando che le famiglie partecipano poco alle attività e progetti che la scuola organizza. E relativamente al rapporto all’interno delle classi, la situazione cambia a seconda dell’ordine scolastico: migliore il rapporto nelle scuole elementari e, con qualche problema, nelle scuole medie.

 

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