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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Processo stent scaduti, assolti 2 imprenditori con rito abbreviato

Salvatore Costanzo, amministratore legale dell'azienda Archigen Srl, assolto con formula piena, "perché il fatto non sussiste" nella vicenda relativa agli stent scaduti impiantati ad alcuni pazienti presso l'unità di Emodinamica dell'Ospedale Cannizzaro

"Una vicenda durata anni, che ha segnato la mia vita aziendale e personale, ma che finalmente, dopo processi mediatici, è stata chiarita nella sede istituzionale più opportuna: l'aula di un tribunali". Così Salvatore Costanzo, amministratore legale dell'azienda Archigen Srl, commenta la sentenza emessa dal Gip Giovanni Cariolo, a conclusione del processo col rito abbreviato, che lo ha assolto con formula piena, "perché il fatto non sussiste" nella vicenda relativa agli stent scaduti impiantati ad alcuni pazienti presso l'unità di Emodinamica dell'Ospedale Cannizzaro.

Assolto anche il secondo indagato che aveva scelto il rito alternativo, Alessandro Pilo. Continua il processo col rito ordinario ai medici coinvolti nell'inchiesta. All'imprenditore catanese, assistito dall'avvocato Enrico Trantino, nel 2015 era stato contestato il reato di frode nelle pubbliche forniture per aver consegnato tre mini protesi da impiantare con scadenza inferiore ai 2/3 di validità stabilita dal fabbricante: accusa in seguito riconosciuta dalla magistratura come non applicabile, rimodulata poi dal Gip quale "violazione degli obblighi assunti", ovvero mancato monitoraggio delle date di scadenza dei dispositivi sanitari.

"Abbiamo chiesto il rito abbreviato, affrontando serenamente gli eventi - spiega Costanzo - sicuri che le responsabilità sarebbero state accertate e che l'Archigen, che da decenni opera con grande professionalità e responsabilità nel campo delle forniture ospedaliere, avrebbe potuto con trasparenza spiegare le dinamiche degli eventi, affrancandosi dalle accuse per gli eventi spiacevoli oggetto delle indagini".

"L'infondatezza delle gravi imputazioni pronunciate a mio carico - aggiunge - per una fornitura di circa 2.500 euro, mai fatturata, che ha visto coinvolto anche un secondo fornitore imputato, Alessandro Pilo, assistito dall'avvocato Giovanni Costanzo Piccinino, è stata finalmente chiarita. Adesso voglio solo ritrovare l'entusiasmo e l'impegno per nuovi progetti, ripartendo dalla formazione dei giovani e dall'innovazione, certo che continueremo a fare impresa d'eccellenza anche in un territorio difficile e pieno d'insidie come la Sicilia".

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