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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Quando Taibbi accese Candela: "Musumeci ora prende il bambino (l'assessore Razza) e lo leva dai c..."

La Finanza ha registrato le conversazioni in cui l’ex direttore dell’Asp si sfoga con il suo faccendiere dopo che il governatore aveva nominato Daniela Faraoni, lasciandolo senza incarichi. E' il novembre 2018, vengono meditate vendette attraverso un’operazione di dossieraggio

Una giornata terribile per Antonino Candela, quella del 18 novembre del 2018, quando aveva capito di essere stato tagliato fuori e che al suo posto il presidente della Regione, Nello Musumeci, aveva nominato Daniela Faraoni, lasciando l’ex direttore dell’Asp di Palermo senza incarichi. La guardia di finanza - che oggi ha arrestato 10 persone - ha registrato una lunga serie di conversazioni in cui un “livoroso Candela”, discute con il fidato Giuseppe Taibbi. I due ne avevano per tutti, da Musumeci all’assessore alla Salute, Ruggero Razza, definito “il bambino”, ragionavano “con disprezzo” e avrebbero meditato anche vendette, attraverso un’operazione di dossieraggio, con informazioni “scottanti” su vari personaggi del mondo della sanità siciliana, da recapitare non solo agli allora vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini, ma soprattutto ai giornali.

“Mi esco fuori tutti i casini che hanno queste persone”

Diceva Candela con amarezza a Taibbi: “Se io avessi saputo prima, caro Giuseppe, ma qui chiaramente non lo sapevamo, questa è stata una cosa scientifica, uno si dimetteva prima, ma siccome mi ha preso in giro e ci ha preso in giro… Ci siamo fidati”. Ma Taibbi subito si voleva attivare: “Allora se vuoi, io in questa settimana mi esco fuori tutti i casini che hanno queste persone, poi si fa un bell’articolo nei posti seri e si pubblica!”. E Candela: “Tu non mi devi dire ‘se tu vuoi’, tu per i tuoi rapporti che noi abbiamo, tutto quello che puoi fare, fallo, mi segui?”.

Il dossier ai vicepremier

Taibbi organizzava: “Ora sia all’uno che all’altro, i due vice del Premier che tanto vogliono la Sicilia e tanto casino vogliono fare in Sicilia e tanto non vogliono questo presidente (della Regione, ndr), io sono in grado di recapitargli, sia a uno che all’altro nelle proprie scrivanie, non per mail, ma nelle proprie scrivanie, un dossier dove c’è, ‘vedi, questo ha preso Lanza (Maurizio Letterio, di Messina, ndr), che c’ha questo, questo e questo, Colletti (Roberto, di Siculiana, ndr) è stato arrestato, quello ha problemi, quell’altro ha problemi, questa deve essere la sanità in Sicilia?’ Punto interrogativo. Da là un minimo di bordello ne scaturisce…”

“Musumeci prende il ‘bambino’ e lo leva dai coglioni”

Proseguiva Taibbi, convinto del suo piano: “Io la vedo l’unica, altrimenti lui (Musumeci, ndr) per scusarsi, prende il bambino (si riferisce all’assessore alla Salute, Ruggero Razza, ndr), ‘levati dai coglioni’ e ti fa assessore… Cioè un Vincenzo Barone messo lì dentro, che all’Asp 6 era il primo ladro che esisteva, ma stiamo scherzando?”. Candela approvava: “Ma tu ormai la situazione, ma le persone che ti hanno, ormai che ci hanno ammazzato e sparato al cuore, si discute ancora ‘se tu vuoi’, che ci discuti? Ormai più di quello che ti hanno fatto che cosa vuoi che ti fanno? Cioè ti hanno pisciato sulla testa, più di questo che devono fare?”. Riprendeva Taibbi: “Ma l’unico forse che si salva è Damiani (Fabio, ndr) che non ha niente però c’ha duemila cazzi che a ‘sto punto vale la pena metterli, nero su bianco, anche se non sono stati mai attenzionati da nessuno, forse è la volta buona...”. Interveniva un’altra persona: “Ma scusa lui è il presidente della Regione, non è che è l’ultimo chiodo del carro, effettivamente l’hanno fatto all’ultimo momento per fare in modo che lo sapesse da loro anziché dal giornale ed hanno avuto solo questa delicatezza, diciamo”.

“Dalla A alla Z tutte le possibili porcate, con foto e video”

In serata Candela riprendeva la discussione: “Questo Alessandro Caltagirone è implicato nella questione Aiello della mafia, il padre è mafioso...” e Taibbi: “Ma lui in dossier risulta pulito, ci pensiamo noi a farli arrivare alla stampa…Noi alle strette c’è una cosa da fare, però è una cosa… Il signore che ho chiamato, io lo so cosa gli devi dire, si fa così, io ti trovo dalla A alla Z tutte le possibili porcate immaginabili con tanto di video e foto satellitari, tu ci vai e ci dici: ‘Io ti do questo e tu mi dai questo’, ma ne sei capace?” e Candela: “No, m’arrestano, fazzo io, non sarei per...”.

“Bisogna fare qualsiasi cosa”

In tarda serata era stata intercettata un’altra discussione: “Una nottata insonne”, diceva Candela. E Taibbi ripartiva: “Io un altro spunto te l’ho dato, sempre con la tua faccia ci devi andare”, ma l’ex direttore dell’Asp di Palermo era convinto solo a metà:: “Sono cose che non funzionano queste, secondo me”. Taibbi insisteva: “No, queste no, poi non è serio questo funziona, perché non ci va con la foto di un’amante, ovviamente”. Candela: “Non lo capisco se no poi, comunque io qualsiasi cosa c’è da fare, secondo me, bisogna fare, ma non ‘sta cosa dei giornali… L’articolo dei giornali è una cazzata… Non cambia niente, ci andiamo a mettere nei guai”. Taibbi non mollava: “Allora l’ultima ratio, stronzo per stronzo, tu mi hai liquidato? Ok, sei stato stronzo con me e non sei costretto con me, e io ti do una… che non c’è la donna nuda che non è sua, ci chiamiamo tutta una serie di cose importanti, non è ‘vasa vasa’, fa altro nella vita… Non è un problema di nomine – incalzava – io ti do questo, è tuo, è il tuo lasciacondotto, t’abbrucio e io voglio fare lo stesso con te...”.

“Io non conosco politici, solo procuratori”

Candela proseguiva: “Questa cosa li ha un po’ spiazzati tutti, non sanno se io bluffo, fino a quando avessi queste coperture dietro le spalle… Ma io vero ce l’ho detto, politici non ne conosco, però conosco procuratori della Repubblica e carabinieri, poliziotti, questori. Non gli piace questa cosa… Dopo aver fatto la medaglia del Capo dello Stato, è stato un problema la benemerenza perché ho fatto arrestare ‘ste persone e perché ho buttato tutti quanti fuori, di questo ti devo dire scusa? Non mi vuole nessuno? Ma figurati, ‘sto Lanza è praticamente in quota di loro, è in quota Stancanelli (Raffaele, il senatore, ndr), è prevalsa la logica di fare affari e politica per loro, e quello dice: ‘Ma ci dobbiamo mettere a questo che è un castigo di Dio? Chissu ni fa perdere tutti i voti, arriva qua poi, ha problemi… Si è pentito, io non lo so, sono convinto che lui mi ha tenuto buono… Oppure ha saputo fino all’ultimo… a questo punto che qualcuno mi ha mollato, secondo me lui nella sua valutazione forse s’era convinto che magari non ho più determinate persone, qualche procuratore, mi segui? E allora forse dice: ‘Questo non mi può più fare male e questa cosa l’ha fatta così, per evitare questioni...”. 

“Adesso è una guerra!”

E poi Candela concludeva: “Non ci sono più scuse, quello che è successo è successo e basta, bisogna andarci in testa, senza se e senza ma, a cu pigghio pigghio, all’arrembaggio, a tipo pazzia, all’arrembaggio nel senso che ormai è guerra uno deve andare in guerra, è una guerra e probabilmente può essere che si perde lo stesso, però almeno uno muore con tutti i sentimenti”

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