rotate-mobile
Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Acireale

Un rov della guardia costiera ispeziona il relitto romano di Aci Trezza

Si è potuto fare il punto sullo stato di conservazione del sito archeologico sommerso a quattro anni della sua scoperta

Una nuova ispezione tecnica del relitto romano affondato ad Aci Trezza, su un fondale compreso  tra i 60 e gli 85 metri, è stata eseguita su disposizione del Soprintendente del mare Sebastiano Tusa in collaborazione col 3° nucleo sommozzatori della guardia costiera di Messina.

GUARDA IL VIDEO

Grazie ad una serie di verifiche fatte con un rov (sottomarino a comando remoto) si è potuto fare il punto sullo stato di conservazione del sito archeologico sommerso a quattro anni della sua scoperta, con la supervisione del responsabile di zona della Soprintendenza del mare, dott. Philippe Tisseyre, riprendendo senza rischi fino alla profondità di circa 85 metri.I

Il carico del relitto si presenta come un cumulo di anfore di almeno cinque diverse tipologie e costituisce un sito di notevole interesse storico e archeologico. All’inizio del mese di luglio 2016, in collaborazione con la capitaneria di porto di Catania, era già stato effettuato il recupero di due anfore. Il carico più consistente, di circa 400 unità, è composto da anfore greco-italiche provenienti dalla Campania o dall'Etruria. La datazione del relitto è da collocare probabilmente tra la fine del II secolo a.C. e gli inizi del I sec. a.C. I risultati degli studi che la Soprintendenza sta effettuando verranno presentati e discussi durante il V Convegno Nazionale di Archeologia Subacquea, che si terrà a Udine nel prossimo mese di settembre.

Il sito, regolamentato dall'ordinanza della capitaneria di porto di Catania n.121/2011, è tuttora visitabile, purché in possesso di brevetti tecnici e sotto la guida dei diving autorizzati dalla Soprintendenza del mare.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Un rov della guardia costiera ispeziona il relitto romano di Aci Trezza

CataniaToday è in caricamento