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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Su Uno Mattina, Laura Salafia racconta il suo dramma

Laura Salafia, la ragazza ferita da un proiettile vagante, parla a Uno Mattina in collegamento. Di spalle, immobilizzata su una sedia a rotelle, racconta il suo dramma

Laura Salafia, la ragazza ferita da un proiettile vagante, parla a Uno Mattina in collegamento. Di spalle, immobilizzata su una sedia a rotelle, racconta il suo dramma. Non chiede alcun pietismo, ma rivolge l'attenzione su un'ingiustizia: "Lo Stato risarcisce solo nei casi di mafia. Il cittadino, invece, dovrebbe essere tutelato anche in altri casi".

In collegamento da Catania, il Rettore Antonino Recca che, prima racconta quei giorni drammatici in cui è stato lui ad avvisare la famiglia di quanto era successo e poi, risponde agli interrogativi dei giornalisti sul perchè l'Università di Catania non si è costituita parte civile rifiutandosi così di dare un segno di solidarietà alla ragazza. " Mi sono consultato - spiega Recca - con l'Avvocato Siracusano e mi ha consigliato di non costituirci parte civile perchè sarebbe stata una operazione solamente mediatica. L'evento si è verificato fuori dall'Università. Se fosse successo dentro, Laura avrebbe usufruito di una copertura assicurativa. Non abbiamo voluto sperperare questi soldi prendendo parte al processo, ma abbiamo pensato di aiutare direttamente Laura".

L'Università ha, infatti, aderito alla sottoscrizione creata per sostenere la ragazza, versando 10mila euro. L'incidente, però è avvenuto più di un anno fa e i soldi sono arrivati solo ora.

Nelle parole e nella voce della sfortunata ragazza che - come racconta in trasmissione- era convinta che la sua condizione di immobilità sarebbe durata poco, solo rassegnazione per il mancato risarcimento di quanto è costretta a subire. E un solo desiderio: "Voglio ritornare nella mia città".

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