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Cronaca

Vezzosi rimane in carcere: si aggiungono nuovi retroscena

I guai sarebbero cominciati nel momento in cui la donna avrebbe chiesto, tramite avvocato, a Vezzosi di sottoporsi alla prova del Dna che attestasse la paternità del suo bambino

Resterà in cella anche a Capodanno Gianni Vezzosi, il cantante neomelodico di 42 anni arrestato il 6 dicembre con l'accusa di avere fatto pestare a sangue un uomo di quarant'anni, amico della sua ex compagna.

Il Tribunale del Riesame ha sciolto la riserva sulla richiesta d'annullamento dell'ordinanza di custodia cautelare, confermando il provvedimento restrittivo in carcere. In subordine la difesa aveva chiesto i domiciliari, ma il Tribunale non li ha concessi.

Intanto, nuovi retroscena. Il cantante, infatti, aveva avuto una relazione con l'amica della vittima del pestaggio la quale ha rivelato di avere concepito con Gianni Vezzosi un bambino (che oggi ha un anno) che però il cantante non riterrebbe suo e non vorrebbe pertanto riconoscere.

Sempre da quanto ha testimoniato la ragazza (la quale, nel momento della relazione, non sapeva che Vezzosi fosse sposato in seconde nozze dopo essere rimasto vedovo della prima moglie), i guai sarebbero cominciati nel momento in cui lei ha chiesto, tramite avvocato, a Vezzosi di sottoporsi alla prova del Dna che attestasse la paternità del suo bambino. Ma il cantante, a metà novembre scorso, e sempre secondo quanto racconta la ragazza, l'avrebbe aggredita e picchiata per strada minacciandola con un coltello, sotto gli occhi dell'amico pestato, il quale a quel punto, sostenendo la giovane mamma, andò a testimoniare dai carabinieri.

I legali di Vezzosi, dal canto loro, respingono ogni accusa e si dicono in grado di dimostrare che nel momento del pestaggio non è vero che si trovasse nelle vicinanze di piazza Spirito Santo, ma in tutt'altra parte della città.

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