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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

L'arresto di Antonio Pogliese, il pm Zuccaro e la "riconversione etica" della città

A 24 ore dall'arresto di Antonio Pogliese, importante commercialista etneo e padre del sindaco Salvo Pogliese, le frasi pronunciate dal procuratore Carmelo Zuccaro sembrano dare un giudizio morale sulle condotte illecite contestate dai pubblici ministeri

L'attenzione che il procuratore capo Carmelo Zuccaro pone nella squadra di magistrati che si occupa di reati contro la pubblica amministrazione - e la eco mediatica che, inevitabilmente, si riverbera dagli uffici di piazza Verga in tutti gli ambienti della città - sembrano non lasciare dubbi sulla volontà di voler dare un'immagine di 'durezza' nei confronti dei poteri che, in un regime democratico, affiancano quello giudiziario. Una 'mission' che - almeno nelle intenzioni comunicative, dirette o indirette, dei pubblici ministeri - sembra aver portato Zuccaro ed i suoi colleghi ad esprimere anche giudizi di natura etica nei confronti dei presunti atteggiamenti illeciti posti in essere dalle persone destinatarie di provvedimenti cautelari. Soprattutto se questi ultimi fanno parte delle élite politiche, professionali ed imprenditoriali della città. Commenti che, proprio ieri, hanno colpito anche il commercialista Antonio Pogliese, padre del sindaco Salvo, finito agli arresti domiciliari con l'accusa di aver orchestrato un "meccanismo" volto alla creazione di bancarotte fraudolente.

Per descrivere quello che gli inquirenti hanno definito un "circuito criminale" - posto in essere dallo studio professionale e, in prima persona, proprio dal genitore del primo cittadino - Zuccaro ha infatti utilizzato parole molto dure. Davanti alle telecamere ed ai microfoni dei colleghi, il procuratore capo ha parlato di una "necessaria rivalutazione etica" del tessuto sociale etneo che, secondo lui, non può non passare dalla punizione di attività come quella di Pogliese, da lui descritta come "predatoria, truffaldina e di sciacallaggio". "Chi gestisce in maniera illecita questi meccanismi - ha dichiarato Zuccaro - ha ragione di temere l'operato della Procura e degli uffici giudiziari". "Quello che registro con molto disappunto è che questa attività sistematica - ha aggiunto il procuratore - vede come regista uno dei più importanti studi professionali di Catania. Uno sviluppo economico ed un ritorno alla legalità deve passare necessariamente per una riconversione etica delle persone che hanno ruoli chiave nella società".

Arrestato il padre del sindaco Pogliese, il duro commento del pm Zuccaro | VIDEO

Lo studio Pogliese, accusato dagli investigatori di vendere "pacchetti di servizi illeciti" per frodare il fisco e trasferire il denaro di "società decotte" in altri soggetti economici, per Zuccaro è colpevole di svolgere "attività di una gravità immensa, proprio per il danno sociale che arrecano". Ma il procuratore, come detto, non è nuovo a questo tipo di esternazioni. Anche nel caso dell'arresto dell'ex deputato regionale Marco Forzese - finito in manette nella vicenda legata ad atti di corruzione all'Ispettorato del Lavoro  - Zuccaro spiegava: "il danno non è solo quello erariale, ma è soprattutto quello generato dalla consapevolezza che un'impresa crede di poter fare a meno di rispettare le norme sul lavoro nero perché può contare su 'amici' che 'sistemano le cose'". "A venir fuori da quell'indagine", aggiungeva Fabio Regolo - un altro dei magistrati del pool che indaga sulla Pubblica Amministrazione e che ha firmato anche l'inchiesta su Antonio Pogliese - era un "quadro sconcertante".

Corruzione all'ispettorato del lavoto, Zuccaro: "Grave compromissione della funzione pubblica" | VIDEO

"Abbiamo davanti un sistema di valori totalmente capoverso e delle immagini onestamente inquietanti - spiegava il magistrato parlando di Forzese - Parliamo di pubblici funzionari che pretendono di fare carriera non per ambizione sul lavoro svolto, ma per la loro propensione al mercimonio della funzione, in una logica per la quale più si apre l'ufficio alle attività illecite e più si pretende". "Questi funzionari - chiariva ancora Regolo - hanno dimostrato di essere disposti a fare qualunque cosa". Il pm si esponeva poi ad una valutazione di natura sociologica. "Questi casi dimostrano che la responsabilità politica nel nostro paese non funziona, molti dei protagonisti erano già stati coinvolti in altre indagini per reati contro la pubblica amministrazione e a distanza di anni li troviamo a occupare posti apicali nella stessa".

A fare da contraltare, d'altra parte, il silenzio che sempre più spesso proviene da parte di chi - invece - potrebbe affondare fendenti più liberamente, ovvero il mondo della politica. Nessun soggetto/partito, tornando all'operazione di ieri, si è infatti esposto sull'arresto del padre del sindaco. Uniche eccezioni il Movimento 5 Stelle etneo che, sia durante la seduta del Consiglio comunale di ieri che in una nota stampa, ha definito l'inchiesta "emblema di un sistema di potere" e Matteo Iannitti di Catania Bene Comune che ha parlato di "cortocircuito di interessi e poteri".

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