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Venerdì, 29 Marzo 2024
Economia

Caro-spesa: i supermercati etnei i più cari d'Italia

La spesa media di una famiglia catanese, tra alimentare, prodotti per l'igiene personale e per la casa, si aggira intorno ai 553 euro al mese ma se si sceglie il punto vendita meno caro della propria città si possono risparmiare centinaia di euro

Quanto costa fare la spesa per una famiglia catanese? Secondo Altroconsumo, associazione dei consumatori, la città etnea spende annualmente 6.634 euro, quasi 553 euro al mese. Secondo i dati Istat la spesa media di una famiglia, tra alimentare, prodotti per l’igiene personale e per la casa, si prende il 20% del bilancio totale annuale familiare.

Da ottobre dello scorso anno l’inflazione ha superato il 3% e se i prezzi dovessero continuare a salire non è improbabile che a fine 2012 ci si possa trovare con un’inflazione vicina al 4%. Scegliere bene quindi dove fare la spesa può far risparmiare fino a 1.500 euro all'anno, che salgono a 3.500 se si rinuncia ai prodotti di marca. 

Tra aprile e maggio 2012 l’associazione Altroconsumo ha visitato 950 punti vendita in 61 città della penisola, per 4 volte  ha rilevato i prezzi di 162 ipermercati, 603 supermercati e 185 hard discount. L’approfondita indagine sui prezzi della grande distribuzione dimostra che economizzare è possibile: scegliendo il punto vendita meno caro della propria città si possono risparmiare centinaia di euro l’anno.

Purtroppo i risultati sono deludenti per Catania, secondo l’inchiesta la città etnea è una delle più care d’Italia e la mancanza di concorrenza tra catene di supermercati fa sentire i propri dolorosi effetti sulle famiglie.

“In alcune città siciliane come Messina e Siracusa si registra la quasi  totale assenza di Punti Vendita di grandi dimensioni che comporta quindi l'assenza di catene competitive tra di loro dichiara Riccardo Di Grusa Rappresentante Regionale Sicilia Altroconsumo a Palermo e a Catania la presenza di un' insegna forte quale "Auchan" limita la capacità delle altre di fare concorrenza, ma, a differenza di Catania nel capoluogo siciliano sono presenti diverse insegne a carattere locale che  riescono ad esercitare una politica di contenimento dei prezzi di vendita, vantaggiosa per i consumatori e che incrementa la concorrenza”.

Secondo la classifica la città di Catania ha un indice minimo di 111 e massimo di 119, l’indice rivela la città più economica. L’associazione ha attribuito al punto vendita o all’insegna che sono risultati più economici, per i diversi tipi di spesa, indice 100. Pertanto se un punto vendita ha indice 111 significa che è del 11% più caro rispetto al più economico.

Per spendere un po’ meno Altroconsumo consiglia di comprare prodotti di marca in offerta, ma per risparmiare davvero si devono scegliere i prodotti a marchio commerciale (sono i prodotti con il marchio del supermercato e si arriva a risparmiare fino al 50%), primi prezzi (si tratta dei prodotti più economici che si trovano sugli scaffali di super e iper) e hard discount.  

Per poter risparmiare in una città come Catania con un indice alto bisogna privilegiare i punti Vendita piu' economici continua Riccardo Di Grusa-  che in alcuni casi corrispondono alle catene a carattere locale,  sfruttare la presenza nel territorio degli hard discount che consentono  risparmi nell'ordine di oltre il 60%, approfittare delle offerte e dei  prodotti in volantino, considerare i prodotti col marchio dell'insegna del  supermercato e quelli primo prezzo”.

 

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