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Teatro Bellini salvo, Stabile escluso dai finanziamenti regionali

Per il teatro Stabile fondi ridotti del 30%, emendamento da 500 mila euro bocciato e decisione dell'ARS contestata da un coro di polemiche. Approvato invece l'emendamento che incrementa di tre milioni e mezzo di euro il finanziamento al Bellini

Fondi ridotti del 30%, emendamento da 500 mila euro bocciato e decisione dell'ARS contestata da un coro di polemiche. E' quanto succede sulla questione dei tagli al Teatro Stabile. Il Sindaco Stancanelli commenta l'accaduto: " L'esclusione del Teatro Stabile dalla concessione di fondi varato dall'Ars è un atto inaccettabile di discriminazione verso la Città che va immediatamente sanato per salvare una lunga e prestigiosa tradizione di arte e cultura. Trovo inspiegabile questa penalizzazione che non ha giustificazione alcuna. Si ponga rimedio a questo grave misfatto perché Catania non può tollerare questo atto di prevaricazione che condiziona pesantemente l'attività di un'istituzione culturale e artistica apprezzata in tutta Italia".

L'emendamento bocciato che prevedeva 500 mila euro in più allo Stabile era stato presentato dai deputati regionali Pogliese, Leanza, Barbagallo, Arena, D’Asero, Falcone e Scammacca. La deputazione catanese aveva presentato anche un emendamento analogo per il Bellini, accolto. "La preoccupazione - afferma il vicecapogruppo del Pdl all'Ars Salvo Pogliese - rimane alta per il futuro del Teatro Stabile. I tre milioni e mezzo di euro che saranno destinati al Bellini, invece, permetteranno al teatro di limitare i danni causati dal taglio di sei milioni del finanziamento erogato dalla Regione siciliana che di fatto avrebbe, non solo compromesso la stagione artistica in corso, ma pregiudicato l’esistenza stessa del Teatro Massimo Bellini".

"I deputati regionali Fabio Mancuso e Nicola D’Agostino si sono assunti la tremenda responsabilità di ‘uccidere’ il Teatro Stabile di Catania, e quest’ atto dovranno spiegarlo ai catanesi e ai siciliani cui sottraggono, immotivatamente, un bastione culturale di livello internazionale che per giunta è l‘unico teatro italiano ad avere un bilancio certificato coniugando così all‘eccellenza artistica anche quella della gestione amministrativa.”.
 
Questo è quanto dichiarato dai consiglieri comunali Salvo di Salvo (Mpa) e Manlio Messina (Pdl) davanti al Teatro Massimo Bellini, durante una conferenza stampa. “Se da un lato tiriamo un sospiro di sollievo - affermano Di Salvo e Messina - per l’approvazione dell’emendamento che incrementa di tre milioni e mezzo di euro il finanziamento al Teatro Bellini, permettendogli così di ammortizzare i pesanti tagli disposti in precedenza dalla Regione, riteniamo incomprensibile e discriminatoria la decisione di escludere lo Stabile dalla concessione di fondi varata dall’Ars.”.
 
“A maggior ragione - spiegano i due consiglieri comunali - non è spiegabile la foga con cui un deputato regionale catanese quale Fabio Mancuso, sostenuto dal collega anch’esso nato alle pendici dell’Etna Nicola D’Agostino, è intervenuto in Assemblea regionale siciliana con un’infuocata filippica contro il finanziamento a un ente culturale così prestigioso, e che tanto lustro porta alla città di Catania, qual è il Teatro Stabile. Teatro che, già messo in ginocchio dai precedenti tagli disposti dalla Regione siciliana, ora a causa dell’esclusione anche dai finanziamenti approvati ieri dall’Ars, esclusione perorata da due deputati che almeno sulla carta dovrebbero essere catanesi e quindi propensi a difenderne le istituzioni culturali e non, rischia seriamente di vedere compromessa la propria produzione artistica e anche la propria esistenza.”.
 
 

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