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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Arriva a Catania "solo cose belle", il film-manifesto dedicato al rispetto delle diversità

Il regista Kristian Gianfreda: « Ho voluto raccontare tutta la bellezza che si nasconde dietro gli ultimi della società e che trasforma la diversità da ostacolo in risorsa»

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di CataniaToday

Due mondi destinati a scontrarsi e che invece si incontrano sfidando pregiudizi e convenzioni sociali: un paesino alle prese con le elezioni comunali, e una casa famiglia che fa da cornice alle vicende di un gruppo di persone con un passato difficile alle spalle, ma spinte da una grande voglia di riscatto. Sono loro i protagonisti del film "Solo cose belle", che il 23 maggio sarà in programmazione anche a Catania (qui l'elenco completo delle sale in tutta Italia > https://www.solocosebelleilfilm.it/#sale-proiezione). È una vera e propria sfida quella di “Solo cose belle”, che coi toni della commedia all'italiana, vuole raccontare la paura del “diverso”, del disabile, dell'immigrato, ma anche le risorse che possono scaturire dal superamento di timori e pregiudizi. Dopo il sold out nelle sale di tante città italiane - tra cui Roma, Milano, Firenze, Bologna - “Solo cose belle” ha ricevuto il plauso anche della critica cinematografica italiana. «Il film - spiega il regista - è un manifesto dedicato al valore delle differenze, alla lotta contro l'emarginazione e alla bellezza racchiusa nel superare la paura della diversità, specialmente in un momento storico e politico come quello che stiamo vivendo. È una commedia che vuole raccontare l'emarginazione e la diversità con leggerezza e con delicatezza, senza però mai perdere di vista la realtà». Al centro troviamo da un lato un paesino romagnolo alla vigilia delle elezioni comunali, dall'altro una casafamiglia in cui si muovono i personaggi più differenti: una mamma e un papà, un richiedente asilo appena sbarcato, un’ex-prostituta, un giovanissimo ex carcerato e due ragazzi con gravi disabilità. A scatenare la "collisione" tra i due mondi è Benedetta (Idamaria Recati), la figlia sedicenne del sindaco (Giorgio Borghetti), che a dispetto delle convenzione sociali del mondo da cui proviene si innamora del giovane ex carcerato Kevin (Luigi Navarra), creando scompiglio nell'intera comunità. Ma sarà proprio la conseguente reazione a catena fatta di sospetti, lacrime, risate e sgomberi a far venire alla luce la bellezza dell’accoglienza e l’importanza della solidarietà. Intrecci inaspettati, rapporti contrastati e personaggi bizzarri diventano il sorprendente collante tra un paesino ancorato alle proprie convenzioni e un luogo popolato da coloro che vengono spesso etichettati come gli "sbagliati" e i "superflui". Finché legami inattesi si trasformano in opportunità. Nel cast, oltre a due giovani attori emergenti – Recati e Navarra – anche tanti professionisti come Giorgio Borghetti, Carlo Maria Rossi, Barbara Abbondanza, Erica Zambelli, Caterina Gramaglia, Patrizia Bollini, Aaron T. Maccarthy, Federica Pocaterra, Riccardo Trentadue, Marco Brambini e Francesco Fabbri, piccolo attore alla sua prima esperienza. A loro si aggiungono Marco e Ciccio, due ragazzi disabili che vivono in una delle strutture della Comunità Papa Giovanni XXIII - la realtà fondata da Don Oreste Benzi che ha ispirato la pellicola grazie alle sue strutture di accoglienza presenti in tutto il mondo - e che hanno preso parte al film interpretando se stessi: «Con loro - sottolinea il regista - si è spesso lasciato, durante le riprese, che le cose semplicemente accadessero, che le reazioni fluissero spontanee e che le emozioni fossero autentiche». "Solo cose belle" è prodotto e distribuito da Coffee Time Film e da Sunset Produzioni, in associazione con le Cooperative Comunità Papa Giovanni XXIII, La Fraternità e Il Calabrone Cremona; ha ottenuto il finanziamento dell’Emilia-Romagna Film Commission. La pellicola nasce dalla lunga esperienza sul campo della Comunità Papa Giovanni XXIII che da anni lavora per diffondere i valori dell’inclusione sociale e per combattere l’emarginazione. Per questo, coerentemente con il tema del film, hanno lavorato alla pellicola, in scena o a supporto della produzione, sia attori professionisti del cinema, del teatro e della televisione, sia persone della Comunità e figure che hanno un’esperienza pregressa in case famiglia o in altri progetti sociali: ex carcerati, ex prostitute, ex tossicodipendenti ed ex senza fissa dimora, nonché alcuni ragazzi con disabilità.

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