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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Il martirio di Sant'Agata sul palcoscenico del teatro Massimo Bellini

Sul palcoscenico del Teatro catanese ci saranno l'Orchestra e il Coro del Bellini diretti da Gennaro Cappabianca (maestro del coro, Gea Garatti Ansini), nel ruolo vocale di Agata il soprano Beatrice Binda

Vittima di un femminicidio, il primo della storia. Così il compositore Mario Garuti su testo di Armando Lazzaroni racconta il martirio di Sant'Agata, la protomartire cristiana uccisa dal proconsole Quinziano per la sua fede ma anche per avergli negato i suoi favori.

E' 'Lucenti Aita', composizione inedita che verrà eseguita in prima assoluta giovedì 1 febbraio alle 20,30 al Teatro Massimo Bellini di Catania. Come lo scorso anno, il Bellini partecipa alle celebrazioni in onore di Sant'Agata con un concerto speciale che prevede una creazione musicale dedicata alla figura dell'amatissima Patrona e appositamente commissionata ad un compositore di chiara fama. Opera della piena maturità del modenese Garuti, 'Lucenti Aita' è un ritratto musicale in dieci stanze per soprano, voce recitante, coro e orchestra, su testo di Lazzaroni tratto da un soggetto di Ezio Donato e dello stesso Lazzaroni, con ampie parti in lingua siciliana a partire dal titolo.

Sul palcoscenico del Teatro catanese ci saranno l'Orchestra e il Coro del Bellini diretti da Gennaro Cappabianca (maestro del coro, Gea Garatti Ansini), nel ruolo vocale di Agata il soprano Beatrice Binda. Voce recitante è Ezio Donato, che cura inoltre la regia, per esaltare la cifra drammaturgica del racconto. La maschera indossata da Donato è stata realizzata dalla Bottega Cartura.

Solisti del coro i soprani Graziella Alessi, Aurora Bernava, Patrizia La Sala, gli alti Francesca Aparo, Antonella Fioretti, Antonella Guida, i tenori Giovanni Monti, Vincenzo Rendo, i bassi Daniele Bartolini, Maurizio Muscolino. Il travaglio e il trionfo di Agata trovano una nuova declinazione in un 'ritratto' firmato da un autore dal percorso costellato di preziose affermazioni.

Il suo 'portrait' di Aita ci restituisce un'eroina antica e modernissima, che muore per seguire la libertà di fede e la scelta della castità, vittima di un uomo di potere, che vuole solo possederla, fino a macchiarsi di femminicidio. Un martirio consacrato dalla santità.

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