Spettacolo di burattini 'Natività'
Se c'è ancora posto, tra regali e scorpacciate, per un momento di quieta allegria, vi può capitare di trovarlo sabato 23 dicembre alle ore 18.00, Domenica 24 dicembre alle ore 11.00 e Lunedì, giorno del natale alle ore 18.00, in questo allestimento dalla raffinata semplicità.
"Natività", uno spettacolo di burattini che mette in scena un presepe animato godibile da piccoli e grandi. Morbidi burattini di stoffa, dalle fattezze ingenue ed accattivanti, realizzati da Letizia Catarraso, che cura anche la drammaturgia e l'ambientazione scenografica, interpretano in maniera spiritosa ma tradizionale le vicende della Notte Santa. Maria dialoga con l'Asinello che, a torto o a ragione, si sente uno dei protagonisti di spicco della vicenda, mentre Giuseppe è in giro nella vana ricerca di una locanda dove alloggiare per fare nascere il bambino. L'Angelo, indaffaratissimo ed emozionato, si prodiga perché ogni dettaglio corrisponda alle attese. In un viaggio tra passato e presente, con l'immancabile Napoleone, il cane napoletano mascotte del teatrino più piccolo della città, anche gli spettatori sono chiamati ad intervenire, per scoprire, magari con una risata, che si può tranquillamente essere buoni senza per questo risultare noiosi.
La regia, firmata da Filippo Aricò, mette in risalto con grande rigore la volontà di non aggiungere interpretazioni ideologiche. Non si tratta di rinunciare ai regali, di esaltare o dissacrare a tutti i costi la storia del "bambinello" sul cui pensiero adulto si è formata tutta la nostra civiltà; non si tratta di credere o non credere; ma solo di partecipare ad un evento che tutti, in qualche modo celebrano; e di farlo attraverso gli occhi di un bambino.
Attorno al Natale poi sono sempre fioriti racconti sia anonimi che a opera di famosi scrittori, che ambientano in questa notte piena di magie avvenimenti della natura e rieditano antiche leggende, come quella degli alberi sempreverdi; alcuni sono stati inseriti nella vicenda, con particolare riguardo a quelli che davano voce ai personaggi meno convenzionali. Il palcoscenico diventerà un vero presepe, fatto di montagne e di casette, ma soprattutto delle gags del teatro di burattini. Così ha senso, e diventa perfino doveroso, l'omaggio, attraverso la figura del burattino Pulcinella, al comico che ha saputo inventare il più bell'auspicio che possa recitare un artista: la preghiera del Clown di Totò.