Profezia Maya, Fiumara d’Arte “sdrammatizza” la fine del mondo
La manifestazione si svolgerà da giovedì 20 dicembre a sabato 22 dicembre 2012, all'Istituto Comprensivo Campanella Sturzo di Librino e coinvolgerà scuole, artisti, poeti e associazioni
Si avvicina il fatidico 21 dicembre 2012, la data che porterà alla fine del nostro mondo secondo la profezia dei Maya. Per smentire la teoria apocalittica la Fondazione Fiumara d’Arte organizza un evento: “Rito della luce”.
La manifestazione si svolgerà da giovedì 20 dicembre a sabato 22 dicembre 2012, all’Istituto Comprensivo Campanella Sturzo di Librino e coinvolgerà 30 scuole, 3000 studenti, 120 artisti, 90 poeti, 30 associazioni, 40 fotografi, 150 musicisti, 5 gruppi etnici differenti.
Mentre l’umanità sembra attendere la fine senza alcuna speranza, in un mondo in cui prevalgono i beni materiali e si mortificano i sentimenti in nome di una presunta supremazia della ragione, la Fondazione Fiumara d’Arte ci indica la via maestra per tornare ad un mondo altro, quello del principio, alla “Bellezza”: alla luce, quale elemento spirituale di energia nuova e pura, linfa vitale che rischiara gli animi.
Nel progetto la poesia è la grande protagonista del Rito della Luce. I ragazzi, insieme a grandissimi poeti, saranno i protagonisti della manifestazione, metafora di un percorso di rinascita, ponte lanciato verso il futuro delle nuove generazioni. Doneranno la loro opera i più importanti poeti contemporanei nazionali.
Durante le notti del Rito gli studenti leggeranno i loro versi più belli, insieme a quelli di grandi poeti. Verranno creati mandala, disegni simbolici universali, strumenti sacri che ci aiutano a riconoscere la scintilla divina presente in ognuno di noi. Numerosi i musicisti e i performer che prenderanno parte al Rito della Luce con danze, canti celebrativi e sonorità universali.
In occasione della manifestazione sarà, inoltre, presentato l’Archivio socio-antropologico della città di Catania, frutto del lavoro svolto negli ultimi due anni dalla Fondazione Fiumara d’Arte di Antonio Presti nel quartiere Librino, a Catania.
L’archivio scaturisce da un progetto che ha coinvolto trenta giovani fotografi siciliani e alcuni grandi maestri della fotografia internazionale nella creazione di laboratori didattici nelle scuole, oltre 50 tra quelle di Librino e quelle di Catania città, alle quali è stato affidato il tema della Costituzione. Gli studenti, insieme ai fotografi e al personale docente, hanno interpretato e tradotto in immagini un articolo della Costituzione, scelto da loro stessi. Oltre a ciò, sono state coinvolte le famiglie di 100 bambini di Librino, i quali hanno raccontato la storia della loro vita per immagini e catturato, sempre per immagini, lo spirito, la vita e l’anima di 20 associazioni di volontariato della città. In questo sono depositati i volti di oltre trentamila persone: gli abitanti di Librino e di Catania in generale, che hanno condiviso il percorso per un’idea comune di bellezza, intesa come concezione e conoscenza che pervade la vita di ogni essere vivente.
La Fondazione donerà l’Archivio socio antropologico alla Sovrintendenza ai Beni culturali di Catania con l’intento, e la speranza, che possa essere sottoposto a vincolo e tutela, quale bene immateriale protetto e condiviso dalla città.