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Giovedì, 18 Aprile 2024
Università

Studenti fuori sede ed affitto a vuoto: cosa fare

Al momento il Governo non ha previsto nulla nei confronti di quegli studenti fuori sede che sono tornati a casa e che stanno ancora pagando l'affitto di stanze, case, campus universitari

Con le università chiuse la maggior parte degli studenti fuori sede ha lasciato gli appartamenti (camere singole o campus d'ateneo) ed ha fatto ritorno a casa (si parla di circa 660.000 persone.

Si pone così il problema dell'affitto. Continuare a pagarlo o esiste un sistema per evitare questa spesa che adesso è inutile?

Ad oggi non è possibile la sospensione dell'affitto, motivo per il quale in caso di mancato pagamento il proprietario potrà chiedere lo sfratto. Sarà quindi necessario intavolare una trattativa individuale. Resta la possibilità di recedere anticipatamente dal contratto per gravi motivi ma con preavviso di tre mesi (coi tre mesi di affitto che andranno quindi pagati).

L'art. 91 del decreto Italia prevede però che l'emergenza possa essere valutta ai fini del 'mancato risarcimento da inadempimento'. Riferito alla locazione potrebbe significare non la sospensione del pagamento del canone, ma che in caso di pagamento tardivo si possano non pagare gli interessi di mora.

A livello legale e di norme civili potrebbe aiutare solamente l'art. 1647 del codice civile che prevede 'l'eccessivà onerosità sopravvenuta'. Ma è un qualcosa che potrebbe essere attivato non per ridurre il canone o sospendere il pagamento ma solo per risolvere definitivamente il contratto di affitto. 

La soluzione migliore sembra quindi quella di una risoluzione consensuale ed immediata, magari proponendo la mancata restituzione di una parte della cauzione versata al momento della stipula del contratto.

C'è però da considerare anche il danno economico per i locatori: ecco quindi che si potrebbe pensare ad una riduzione del canone per i mesi dell'emergenza, o all'esclusione di 2-3 mensilità o di sospendere il pagamento e poi spalmarlo nei mesi successivi con un piano di rientro concordato.

E' chiaro che accordi di questo tipo è sembre bene che vengano registrati all'Agenzia delle Entrate per permettere ai proprietari di pagare meno imposte rispetto a quanto dichiarato in precedenza con la registrazione del contratto. 

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