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Come diventare consulente del lavoro

La figura del consulente del lavoro è molto richiesta negli ultimi anni, soprattutto per quanto riguarda le piccole e grandi aziende

Flavio Sirna Web Editor 27 agosto 2019 11:04

Tra le figure professionali maggiormente richieste negli ultimi anni dalle aziende, grandi o piccole che siano, c'è sicuramente quella del consulente del lavoro. Un professionista che aiuta nella gestione del personale rispettando le leggi vigenti in materia.

Diverse le mansioni che possono essere svolte da questo professionista: elaborazione delle buste paga, scelta e gestione delle risorse umane, versamento dei contributi previdenziali, comunicazioni agli enti (INPS, INAIL, Agenzia delle Entrate).

Come si diventa consulente del lavoro

Per diventare un consulente del lavoro occorre in primis conseguire una laurea. Non essendoci un corso di laurea specifico, le facoltà consigliate possono essere le seguenti: scienze dei servizi giuridici, scienze dell’economia e della gestione aziendale, economia, giurisprudenza, scienze politiche e delle relazioni internazionali, teoria e tecniche della formazione e dell’informazione giuridica.

Conseguita la laurea, è necessario un periodo di praticantato (18 mesi presso lo studio di un consulente o di uno dei professionisti indicati all'interno dell'art. 1 della legge 12-1979) prima di sostenere l'esame di Stato ed essere inseriti nel relativo albo.

Bisogna inoltre iscriversi al registro dei praticanti per attestare il periodo del tirocinio.

L'esame di Stato consiste in due prove scritte ed una prova orale. Una volta sostenuto l'esame di Stato (svolto nelle commissioni territoriali formate da membri del Ministero del Lavoro, dell'INPS, dell'INALI e da un professore ordinario di materie giuridiche), bisogna iscriversi all'Albo dei Consulenti del lavoro.

E' obbligatoria anche la formazione professionale, ossia 50 crediti formativi da raggiungere entro 2 anni.